di
Simona Marchetti

Ospite di Caterina Balivo a “La Volta Buona”, l’ex marito di Selvaggia Lucarelli ha raccontato il suo periodo più buio e di come ne sia uscito, grazie anche ad un ultimatum del suo medico

Per due anni ha vissuto con una scatoletta di tonno e una mela al giorno. In pratica non mangiava nulla. «Ero precipitato in un loop micidiale, l’anoressia», confessa Laerte Pappalardo a “La Volta Buona”, spiegando di essere caduto in questa spirale che per cinque anni è stata la sua vita dopo l’esperienza all’Isola dei Famosi, a cui aveva partecipato nel 2011. «Non è una storia nuova, ma all’epoca non c’erano i social e la cosa è uscita poco fuori – racconta il figlio di Adriano Pappalardo – . Quando sono uscito dall’Isola, il medico del reality mi disse “non è che tu adesso esci e mangi, vero? Devi andarci piano perché hai la peristalsi molto alta”. Io pesavo 71 chili, dopo l’Isola ero arrivato a 54, ho perso tanto peso, ma mi piacevo da morire». 

Confessione che ha lasciato esterrefatti gli ospiti in studio e la stessa conduttrice Caterina Balivo che, per ben due volte, ha chiesto a Pappalardo «davvero ti piacevi?», ottenendo sempre la stessa risposta affermativa. «Sì che mi piacevo, perché all’inizio il corpo assorbe quell’energia che deriva dalla consumazione del grasso, poi però dopo incominciano una serie di problematiche ed entri in una spirale che è micidiale. È una cosa che può capitare a chiunque l’anoressia, io pensavo solo alle donne, invece non è così», ha continuato il 49enne Laerte, entrando poi più nello specifico. 



















































«Io non usavo il metodo classico dell’anoressico che mangia e poi sappiamo quello che fa, io non mangiavo proprio – ha ammesso – . Non ho mangiato per due anni, mangiavo una scatoletta di tonno e una mela, erano 270 calorie al giorno. So elencare tutti i grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi di un alimento, andavo al supermercato ed ero in un loop infernale». Pappalardo, che è stato sposato con Selvaggia Lucarelli dal 2004 al 2007 e nel 2005 è diventato padre di Leon, ha poi descritto con precisione assoluta la distorsione percettiva che è tipica della malattia. «Paradossalmente, quando la gente mi vedeva e diceva “Ti trovo meglio“, io dentro di me stavo male. Questo perché un anoressico si guarda allo specchio e si vede sempre grasso». 

La sua personalissima discesa all’inferno è stata fortunatamente fermata dalla bilancia. «Sono arrivato alla bellezza di 51 chili, dopo di che c’è stato il ricovero immediato, perché mi è scoppiata un’ascite improvvisa all’addome, un accumulo di liquido che è fuoriuscito per la magrezza. Questo perché non solo tu diventi magro, ma fai anche tanto sport per bruciare tutto quello che ingerisci. È una cosa mentale, brutta, grave, ci ho messo cinque anni per uscirne», ha detto ancora Laerte, confessando inoltre quanto gli dessero fastidio le persone accanto a lui. «All’inizio dicevano “ovviamente è dimagrito perché è uscito dall’Isola”, poi però passato un anno, due anni, hanno iniziato a preoccuparsi e più si preoccupavano e più mi infastidivano». La svolta è arrivata grazie alla sua dottoressa che lo ha messo di fronte ad un ultimatum

«Mi ha detto: “Se non mangi, dobbiamo fare la nutrizione con le flebo”. Io ho detto di no, perché non amo gli aghi e i medicinali. Allora la dottoressa mi ha detto “Vedi quell’uomo di 92 anni? In confronto a te è un giovane. Tu sei rovinato. Vuoi vedere tuo figlio? Allora comincia a mangiare”. E ne sono uscito, la forza di volontà è tutto», ha concluso Pappalardo, la cui confessione ha avuto una vasta eco anche sui social e se la maggioranza ha apprezzato il suo racconto e lo ha ringraziato per aver voluto condividere un momento tanto buio e delicato della sua vita, altri hanno invece criticato – usando parole molto dure – l’atteggiamento di Balivo, giudicandolo fastidiosofuori luogo e irrispettoso nei confronti di  quanti soffrono a causa dell’anoressia.

7 novembre 2025 ( modifica il 7 novembre 2025 | 19:18)