James Van Der Beek torna a parlare delle proprie condizioni di salute. Dopo la diagnosi di cancro al colon retto al terzo stadio, avvenuta nell’agosto 2023 ma resa pubblica solo a novembre 2024, l’attore solitamente piuttosto riservato in merito alla propria vita privata, ha spesso tenuti aggiornati i fan sull’evolversi della malattia. E soprattutto su come la sua vita sia cambiata in relazione ad essa.
Un modo per far sentire meno solo chi sta percorrendo lo stesso cammino e al contempo sensibilizzare sulla diagnosi precoce e sull’importanza di sottoporsi a controlli periodici, che quasi sempre fanno la differenza.
Va in questa direzione il suo ultimo impegno, ovvero la partnership annunciata in questi giorni con la Guardant Health, un’azienda statunitense che opera nel settore dell’oncologia di precisione e che ha messo a punto una tecnica di screening del cancro al colon tramite prelievo del sangue.
«Avevo 46 anni quando ho ricevuto la diagnosi, ero in forma, mangiavo meglio che potevo, avevo un’ottima salute cardiovascolare. Non c’era motivo per cui avrei potuto pensare di ricevere una diagnosi positiva. Il cancro del colon retto è il secondo tumore più mortale, ma il più curabile se diagnosticato in fase iniziale, il che rende lo screening fondamentale – ha affermato il volto di Dawson’s Creek, scelto dall’azienda proprio per convincere più persone possibili a non rimandare i controlli, anche e soprattutto in assenza di sintomi. – Ho imparato molto durante il mio percorso contro il cancro, ma non lo augurerei a nessuno. Sottoporsi allo screening può salvarti la vita. Se hai 45 anni o più parla con il tuo medico delle linee guida per lo screening e delle opzioni disponibili».
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Nel corso di un’intervista a Today.com, relativa al suo impegno come volto della prevenzione, James Van Der Beek si è detto consapevole che molto probabilmente il cancro per lui sarà una presenza della quale non si libererà presto. «Sono in viaggio – ha affermato. – È un processo che probabilmente durerà per il resto della mia vita».
Vivere la malattia per l’attore padre di 6 figli (Olivia, 14 anni, Joshua 13, Annabel 11, Emilia 9, Gwendolyn 7 e Jeremiah 3) avuti con la moglie Kimberly Brook, è come «un lavoro a tempo pieno», che lo ha portato a tantissime modifiche nella routine quotidiana, dalla dieta all’allenamento e a dover trovare «la bellezza di prendere le cose un po’ più lentamente e dare priorità al riposo».