di
Natalia Distefano

La star ha chiuso la sua due giorni a Roma con la proiezione speciale di «C’era una volta in America» insieme a Walter Veltroni. E non si è fatto sfuggire l’occasione per attaccare il presidente Usa Donald Trump

«Good morning! È un piacere conoscerla!». Papa Leone XIV ha accolto così Robert De Niro, ricevuto in udienza ieri mattina in Vaticano. «Anche per me», ha replicato l’attore due volte premio Oscar, che aveva espresso il desiderio di stringere la mano al pontefice connazionale prima di concludere il suo tour di 48 ore a Roma, dove lo scorso 6 novembre ha inaugurato il primo Nobu Hotel & Restaurant d’Italia.

Il «padrino» incontra il Papa

Desiderio esaudito: di prima mattina il «padrino», seppur brevemente, ha incontrato Prevost. Immediata l’empatia, poi qualche battuta scambiata in inglese, il rito della foto ricordo e per la star anche un rosario in dono.
Ma nell’ultima giornata romana di De Niro l’appuntamento più atteso è stato quello al The Space Cinema Moderno, dove insieme a Walter Veltroni ha introdotto la proiezione speciale del capolavoro di Sergio Leone «C’era una volta in America», come evento di chiusura della rassegna «Fuori Sala» ideata da Alice nella Città (con i biglietti andati sold out già da giorni).



















































L’attacco a Donald Trump: «La sua amministrazione ci bullizza»

Oggi, forse, sarebbe meglio dire «C’era una volta l’America», sembra suggerirgli l’ex sindaco di Roma quando — giocando sul titolo del film del 1984 — gli domanda: «Cosa è l’America oggi?». De Niro non si lascia sfuggire l’occasione di lanciare la sua ennesima stoccata al presidente Usa Donald Trump. «Che Dio ci aiuti! — esclama —. Non so neanche se posso continuare a usare la parola speranza. Sperare significa credere che si possa ottenere giustizia. Invece quello che bisogna fare è reagire». Per l’attore gli americani devono opporsi «come si è fatto, ad esempio, nelle elezioni di New York, in Virginia e in California. Penso che il momento sia arrivato. Non possiamo permettere che questa amministrazione ci bullizzi. È fondamentale fare qualcosa. Perché questo non è il nostro Paese e vogliamo che ci venga restituito. Non vogliamo che venga trasformato, come sta succedendo, in una dittatura fascista».

«Leone? Aveva grande senso dell’umorismo»

Pioggia di applausi dai tanti giovani seduti in sala. Ma poi i toni si fanno subito più dolci, nostalgici, quando De Niro torna a parlare di cinema e ricorda di come Leone lo abbia diretto nel film diventato leggenda. «Era simpatico — dice in italiano —, aveva un grande senso dell’umorismo. Non ostentava nessuna pretesa di apparire diverso, era un regista che voleva realizzare un film a cui pensava da tempo». La star hollywoodiana, da sempre fiera delle sue origini italiane, apre il cassetto della memoria: «Lavorai un anno alla pellicola, forse anche di più. Avevo la sensazione che per Leone questo film fosse un atto d’amore, qualcosa che addirittura dentro di sé non volesse davvero concludere. Aveva come il desiderio di non distaccarsene. Una sensazione comune, spesso, quando si girano certi film».

Morricone, Fellini e Antonioni «sono stati dei grandi» 

Oggi negli Stati Uniti sarebbe un’operazione possibile? De Niro riflette a voce alta: «Qualcosa del genere si fa ancora, penso a registi come Martin Scorsese. Ma molte produzioni vengono ormai realizzate per lo streaming, altre per essere distribuite in episodi. Io ne ho fatta una che si intitolava Zero Day. È stata un’esperienza bella e interessante. Ma è un modo diverso di raccontare le storie». Infine un pensiero speciale a Ennio Morricone: «Era un grande. Un compositore unico, ho avuto la fortuna di recitare in quattro film per i quali ha scritto le musiche». E nell’elenco dei riferimenti cinematografici italiani non dimentica Fellini, Antonioni, Pasolini: «Sono tantissimi i vostri film e registi che amo profondamente». Poi al Moderno cala il buio in sala e De Niro chiude l’agenda pubblica della due giorni romana. Chissà se stanotte — come Noodles — è «andato a letto presto».

7 novembre 2025 ( modifica il 7 novembre 2025 | 22:58)