Victor Lafay si prepara alla nuova avventura con la Unibet Rose Rockets. Il francese, che quest’anno ha corso con la Decathlon AG2R La Mondiale, aveva anche accarezzato l’idea di lasciare il ciclismo professionistico a soli 29 anni, con l’idea di cambiare completamente vita. In un’intervista a metà stagione aveva anche parlato della possibilità di “andare a vendere formaggi con un food truck in Giappone”, segno della volontà di iniziare un’esperienza completamente diversa. Dopo un finale di stagione di alto livello, con anche il secondo posto nella classifica generale del Tour of Guangxi, il classe ’96 ha firmato con la formazione Professional, che ha l’ambizione di partecipare al Tour de France 2026, magari per vincere una tappa.
In un’intervista a Eurosport, Victor Lafay ha spiegato: “Non volevo restare in una classica squadra World Tour, dove tutto dev’essere controllato, tutto dev’essere perfetto e non c’è troppo spazio all’esotismo, all’improvvisazione. Tutto dev’essere regolato. Io non funziono così. Per questo ho detto al mio agente che non sarebbe servito a niente parlare con una squadra World Tour. Mi restava ancora la possibilità di fare qualcosa di completamente diverso, ma ho scartato la possibilità piuttosto rapidamente. Volevo restare nello sport e soprattutto nel ciclismo, perché mi piace troppo correre. Mi sono anche detto che altre persone, come me, fanno fatica a trovare il loro posto nel mondo e potevo usare la possibilità che ho di comunicare per condividere la mia esperienza. È una cosa che mi sta a cuore. Quando ho visto le reazioni alla mia firma con la Unibet Rose Rockets, credo che tutto il mondo abbia capito che sarà una squadra dove mi troverò veramente bene. Penso che molti siano contenti che io continui. La squadra è quanto meno di un buon livello e soprattutto cresce rapidamente”.
Il finale di stagione ha portato diverse possibilità al francese: “Sì, ho avuto qualche offerta, soprattutto dopo il secondo posto al Guangxi o dopo le corse in Italia. Ho discusso anche con la TotalEnergies che aveva un bel progetto per me e che, penso, è una squadra veramente umana dove mi sarei potuto divertire. Ma il progetto della Unibet Rose Rockets mi ha veramente motivato. Il fatto che sono una squadra molto nuova e che fanno le cose in modo veramente differente dagli altri… sulla comunicazione sono eccezionali. Voglio un po’ condividere la mia vita di ciclista professionista, continuare a ispirare. È una squadra che mi permetterà di avere una buona visibilità. È emozionante”.
La firma con la nuova squadra, comunque, non è arrivata subito: “All’inizio avevo detto di no alla Unibet. Volevo più andare su un progetto che mi portasse a fare gravel, un po’ di ultra distanza, viaggi in bicicletta, altre scoperte ed esplorazioni. Ma sono riusciti a convincermi. Quando ho detto di no, Bas Tietema (uno dei fondatori del team, ndr) mi ha chiesto se potesse venire a vedermi ad Annecy. Era per curiosità, voleva capire perché volessi fermarmi e trovare un compromesso che mi rendesse felice di continuare a correre su strada. La squadra è nata per andare al Tour de France, per cercare di vincere una tappa. Penso che mi abbiano preso per questo. Bisogna vedere: con quello che succede, tra squadre che non ci sono più e la fusione di Lotto e Intermarché, potrebbe essere l’anno in cui abbiamo più possibilità di ricevere un invito”.
Sul suo ruolo nella nuova squadra, Victor Lafay ha pochi dubbi: “Penso che avrò un ruolo di leader-puncheur. Poi, abbiamo almeno Dylan Groenewegen. Abbiamo parlato anche di Tour de France. Ho detto che se vogliono cercare di vincere una tappa al Tour, non bisogna spendere troppe energie per voler competere in più tipi di tappe. Non puoi presentarti con una squadra spaccata in due. Chiaramente, sono pronto ad aiutare la squadra per gli sprint nel treno per Dylan. Penso sia la miglior chance di vittoria per il Tour”.
“Essere all’attacco con Pogacar e Del Toro alla Tre Valli Varesine è stato folle – ha ricordato il corridore – Ho lanciato io l’attacco e all’improvviso ho capito di avere Del Toro al ruota. Mi ha superato e mi ha detto: ‘Tieni duro fino allo scollinamento’. Io ero a tutta. Allo scollinamento, avevo anche Pogacar a ruota. Ero in una giornata super. Sono rimasto un po’ deluso dal fatto che Del Toro abbia fatto il buco per Pogacar. Mi sono detto che è stato un po’ stupido fare tutto quello sforzo per poi essere messo nel sacco così. Avrei voluto vedere se avrei potuto seguire Pogacar sullo strappo successivo. Però sono stato felice di vedere che su uno sforzo da puncheur di due minuti posso tenere i migliori corridori del mondo”.
Infine, una battuta sulle sue possibilità di esprimersi al pieno delle sue potenzialità: “Penso di poter ritrovare il mio miglior livello. Ho trovato i miei valori migliori nell’ultima corsa della stagione, che purtroppo è una delle meno viste. Mi sentivo veramente bene. Dovrò essere a un livello ancora migliore di quello che avevo in Cina. Penso che certe corse facciano davvero per me, come la Freccia Vallone o la tappa di Barcellona al Tour de France 2026. Posso ritrovare il mio livello migliore”.
