Cesate (Milano) – Pensione anticipata con 30 anni di contributi per i genitori soli con figli disabili. L’appello di Gherta Arnaboldi, 52 anni, mamma di Chiara, 17 anni, affetta da tetraparesi spastica, al Capo dello Stato Sergio Mattarella e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha aperto il dibattito su una norma che nel nostro sistema pensionistico non esiste. Ma da sola Gherta può fare poco: “Sarebbe bello se altri genitori che vivono la mia situazione si mettessero in contatto con me. Forse se siamo in tanti ci ascolteranno“.

Chiara, 17 anni, con la mamma-infermiera Gherta

Chiara, 17 anni, con la mamma-infermiera Gherta

Ma partiamo dall’inizio, Gherta ci racconta la sua situazione?

“Io sono una mamma sola, separata dal 2018, lavoro come infermiera in un struttura di Limbiate, faccio i turni, lavoro anche di notte per avere qualche soldo in più in busta paga. Certo potrei chiedere di smettere di farlo, ma quei soldi mi servono perché ho un mutuo, le bollette da pagare e le spese quotidiane. Chiara è la mia terza figlia. Ci sono anche Veronica che vive ancora con noi e Serena che invece vive fuori casa. Chiara è nata alle 28esima settimana con un parto cesareo molto difficile in cui tutte e due abbiamo rischiato di morire. Nel primo anno e mezzo di vita non riusciva neppure a tenere su la testa, poi con gli anni la sua condizione di paralisi è migliorata. Ma lei non cammina, si sposta su una carrozzina e ha bisogno di assistenza continua“.

Mamma e lavoratrice, chi si occupa di Chiara?

“Lei è una ragazza solare e molto intelligente, al mattino frequenta il corso di grafica multimediale in una scuola superiore a Saronno e quest’anno ha iniziato anche a fare gli stage in una struttura di Arese. Di pomeriggio quando lavoro mi aiutano i miei genitori che però hanno 85 anni e fanno sempre più fatica. Quando invece ho il turno di notte resta a casa con la sorella oppure la porto dai nonni. Utilizzo i permessi della legge 104 a ore per ridurre l’orario di lavoro giornaliero. Per esempio quando faccio il turno di mattina esco un’ora prima per farmi trovare a casa quando arriva Chiara e lo stesso anche alla sera, arrivo a casa prima e la metto a letto. Purtroppo di pomeriggio non riesco mai ad accompagnare Chiare a fare altre attività e quindi resta quasi sempre in casa”.

Utilizzo la legge 104 ma vorrei occuparmi di più di Chiara. Chiedo solo di poter andare in pensione con 30 anni di contributi e il compenso che merito

Cosa chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni?

“Io ho 52 anni e 27 anni di contributi, vorrei occuparmi di più di Chiara ma non posso, devo lavorare ancora molti anni prima di raggiungere la pensione. Chiedo che mi venga data la possibilità di andare in pensione con 30 anni di contributi e il compenso che mi merito. Certo non pretendo la pensione che viene data a chi ha lavorato 40 anni. Io non mi sto lamentando, l’ho detto tante volte, non potrei vivere senza Chiara, ma un figlio disabile richiede molte cure e tempo”.

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I genitori con figli disabili lo sanno bene…

“Credo che siano molte le famiglie monogenitoriali che devono accudire figli disabili ma lavorano e non riescono a farlo come vorrebbero. Sono ancora giovane e se ci fosse la possibilità di andare in pensione prima sarebbe tutto diverso e forse anche più semplice per la mia famiglia. Per questo motivo chiedo aiuto al governo”.