Dopo un anno, c’è ancora lui sul gradino più alto del podio. Cambia la località, cambia anche la categoria, ma al primo posto c’è sempre lui, Mattia Agostinacchio che dopo il titolo juniores 2024 porta a casa anche quello europeo al suo esordio internazionale fra gli under 23. Una prestazione straordinaria quella del campione dell’EF Education EasyPost: «Ho visto tra i messaggi di WhatsApp che mi hanno già scritto per complimentarsi, ma in neanche mezz’ora dopo l’arrivo erano già oltre 300 chat attivate…».


Tanta gente ad applaudire l’impresa
Mattia ha appena chiuso la cerimonia di premiazione ed attende pazientemente all’antidoping quando risponde da Middelkerke per raccontare la sua ennesima impresa: «Era un percorso davvero duro, a dispetto delle perfette condizioni climatiche, con tanta sabbia che in molti tratti costringeva a scendere di bici. Era davvero una prova dove si andava sia in sella che correndo a piedi, un ciclocross vecchio stampo e aver vinto così mi dà ancora più soddisfazione. Senza poi considerare la gente: ce n’era davvero tanta…».
Una gara per lui difficile sin dall’inizio. Appena approdato nella categoria, Agostinacchio non ha dalla sua un ranking di livello e quindi si è ritrovato a dover partire dalla terza fila, Pontoni in sede di presentazione aveva avvertito di questo problema confidando nella sua esplosività: «Confidavo di ritrovarmi presto con i primi, ma nel primo giro mi si è staccato il boa di una scarpa e ho perso tempo a rimetterlo, così la rimonta è stata più lenta e dispendiosa del previsto, infatti mi sono agganciato ai primi alla fine del secondo giro con Sparfel che aveva già lanciato la sua fuga».


Scacco matto all’imbattuto francese
La gara degli under 23 ha avuto lì un primo scossone, d’altro canto il francese della Decathlon AG2R, protagonista anche su strada, era forse il più accreditato alla vigilia, imbattuto in questa stagione. Mattia però non si è spaventato se, nel riprendere i primi (fra cui Stefano Viezzi, alla fine 12°), il francese era più avanti: «Io non pensavo tanto alla vittoria, ero il più giovane del gruppo, mi dicevo che una medaglia poteva essere alla mia portata, ma non andavo oltre. Quindi non mi sono posto tanto il problema, ho pensato solo a spingere».
Il talentuoso valdostano ha pensato solamente a correre, riassaporando le sensazioni che lo scorso anno lo avevano proiettato in cima al mondo e quel breve divario, fatto di secondi, è andato assottigliandosi, anche perché il tracciato di Middelkerke era davvero infido (e ne saprà qualcosa, più tardi, Sara Casasola, che ha visto sfumare il podio per una caduta quand’era nel mezzo del “panino” olandese). Sparfel è stato ripreso dopo uno scivolone da un gruppetto di 6, ha riprovato ad andar via ma il serbatoio di energie era al limite.


«L’ultimo giro? E’ stato un po’ strano…»
E’ lì che è emersa la forza di Agostinacchio, incurante delle energie spese in precedenza. Quando ha portato la sua azione ha fatto il vuoto: «Prima mi trovavo in una situazione di tira e molla, ero davanti e poi mi ritrovavo dietro. A un certo punto, quando stavamo entrando nell’ultimo giro, mi sono detto di provarci e ho visto che non mi seguiva nessuno. L’ultimo giro è stato un po’ strano, mi sentivo come in un limbo non sapendo se Haverdings, l’olandese era ancora in grado di riprendermi. E’ stato difficile contenere gli altri, ma anche le emozioni, fino all’arrivo».
Mattia è sempre abituato a vivere le emozioni lasciando trasparire poco, mentre intorno Pontoni e tutti gli altri lo raggiungevano: «Non posso negare che mi fa un po’ strano questa vittoria, è molto diversa da quelle della passata stagione perché qui sono un po’ un neofita, un ragazzino a confronto con ragazzi più grandi ed esperti di qualche anno, non di uno solo come da junior. Lo devo ammettere, non mi aspettavo di battere gente che a questi livelli c’è già da qualche stagione. Il secondo e terzo sono all’ultimo anno di categoria, io al primo…».






Ma il pensiero è anche alla strada…
E ora? Agostinacchio guarda già avanti, come sempre diviso fra due direzioni da prendere e da seguire in maniera parallela: «E’ vero, ora arrivano le prove di Coppa del mondo ma io devo pensare anche alla squadra. Avremo nei prossimi giorni il primo raduno e sarà importante per conoscersi, per prendere le misure di questa nuova avventura su strada, saranno giorni importanti ai quali tengo molto». Potersi presentare con una maglia stellata indosso ha sicuramente un valore speciale…