Maya Hawke, figlia dell’iconica Uma Thurman, ha recentemente condiviso un aneddoto divertente e allo stesso tempo illuminante sulla sua esperienza sul set di Once Upon a Time in Hollywood
Prima di iniziare a lavorare con Quentin Tarantino, Maya ricevette dalla madre un consiglio: “Tieniti le scarpe”. Una frase breve, ma con un sottotesto che solo chi conosce il mondo del regista può davvero comprendere.
Uma Thurman è stata una delle muse di Tarantino, apparendo in film indimenticabili come Pulp Fiction e la saga di Kill Bill (ecco il trailer della versione integrale di questo film di Tarantino). Durante queste esperienze, Thurman ha avuto modo di conoscere bene le eccentricità del regista, tra cui la sua nota attenzione ai piedi delle protagoniste femminili. Una caratteristica che ha spesso fatto parlare di sé tra fan e media. Il consiglio della Thurman, quindi, non era solo un piccolo trucco pratico, ma un vero e proprio avvertimento: lavorare con Tarantino significa anche saper gestire le sue particolarità.
Tarantino, da parte sua, ha sempre minimizzato le accuse di feticismo. In un’intervista a British GQ nel 2021, ha spiegato che l’attenzione ai piedi è “solo buona regia” e ha sottolineato che anche altri grandi registi, come Luis Buñuel e Alfred Hitchcock, sono stati accusati di simili fissazioni. Anche Sofia Coppola, secondo il regista, rientrerebbe in questa categoria. Insomma, non si tratta di stranezze personali, ma di scelte estetiche ricorrenti nella storia del cinema.
Nel film del 2019, Maya Hawke interpreta Linda Kasabian, la giovane “Flowerchild” legata alla Manson Family. Nonostante il contesto del film e le particolari scelte stilistiche di Tarantino, Maya ha seguito alla lettera il consiglio della madre e non è mai apparsa scalza sul set. Al contrario, alcune sue colleghe, come Margaret Qualley, hanno avuto scene a piedi nudi.
Um Thurman passa a Maya non solo il know-how del cinema, ma anche la capacità di affrontare con ironia e intelligenza situazioni insolite. In fondo, un semplice paio di scarpe può diventare simbolo di prudenza, sicurezza e rispetto per le regole non scritte di un set particolare.
Oltre all’aneddoto sulle scarpe, il racconto di Hawke ci ricorda quanto possa essere curioso e sorprendente il mondo di Tarantino. Il regista è noto per i suoi dettagli eccentrici e la cura per ogni particolare scenico, dalle inquadrature ai dialoghi, passando per scelte visive apparentemente minime che finiscono per diventare simboli riconoscibili del suo stile.
La sua abilità consiste nel trasformare anche elementi che normalmente passerebbero inosservati in veri e propri strumenti narrativi, capaci di comunicare carattere, tensione o intimità. Questo modo di lavorare gli permette di imprimere un’impronta immediatamente riconoscibile a ogni film, facendo sì che anche i gesti più minuti acquisiscano significato e contribuiscano alla costruzione dell’atmosfera complessiva della scena.