Veduggio con Colzano, 8 novembre 2025 – Era in giro, per ragioni di lavoro, con il furgone aziendale, quanto ha investito quell’uomo che stava rientrando a casa. “Non me ne sono accorto” ha detto ai carabinieri quando sono arrivati fino a lui. Ma questo è tutto da dimostrare, ovviamente.
Alla fine, la pista imboccata dai militari dell’Arma sin dal primo momento si è rivelata quella giusta. Luca Zoia era stato ucciso da un pirata della strada e i resti del fanale trovati per terra vicino al punto d’impatto appartenevano al veicolo del pirata e hanno condotto fino a lui. Si chiude almeno per il momento il giallo iniziato mercoledì scorso a Veduggio con Colzano con il ritrovamento all’alba del cadavere di un uomo in via Verdi, a margine della strada e a due passi dallo svincolo della Strada statale 36, vicino a Cascina Tremolada.

Il ritrovamento del cadavere di Luca Zoia (nel tondo)
La traccia
I carabinieri della Compagnia di Seregno, in collaborazione con i colleghi del Nucleo rilievi di Monza, sono riusciti ad avviare un’articolata e complessa attività investigativa che ha puntato subito sul rinvenimento di alcuni frammenti riconducibili a un fanale.
Le successive analisi delle immagini acquisite con i sistemi di videosorveglianza della zona e il confronto con i veicoli compatibili hanno consentito di restringere progressivamente il campo investigativo fino a individuare il mezzo responsabile dell’investimento e il suo presunto conducente: un uomo di trentadue anni residente in provincia di Monza e Brianza.
L’uomo si trovava al volante di un furgone aziendale quel giorno, anzi quella sera, quando ha urtato Luca Zoia mentre rientrava a piedi a casa. L’incidente dovrebbe essere avvenuto parecchie ore prima rispetto al ritrovamento del corpo, il mattino successivo alle 7.
La domanda
Questo potrebbe portare a un’aggravante non indifferente se si riuscirà a rispondere a una domanda: Luca Zoia si sarebbe potuto salvare se fosse stato soccorso immediatamente e non dopo tutte quelle ore? Capito che quei pezzi di faro appartenevano a un furgone marca Volkswagen, i militari sono riusciti a rintracciarlo, poco prima che andasse in riparazione. Il trentaduenne è stato denunciato a questo punto all’Autorità Giudiziaria per il reato di omicidio stradale.
Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente, anche in attesa dell’autopsia disposta su richiesta del sostituto procuratore Marco Giovanni Santini e prevista fra martedì e giovedì. Gli esiti dell’esame autoptico serviranno appunto anche per valutare la sussistenza di eventuali aggravanti, in particolare quelle legate alla fuga e all’omissione di soccorso.