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Andrea Riccardi

08 novembre 2025

I Paesi arabi stanno opponendo forti resistenze a una proposta sostenuta dagli Stati Uniti per ricostruire una nuova Gaza esclusivamente nella metà dell’enclave sotto controllo israeliano, temendo che la mossa possa portare a una divisione permanente del territorio palestinese. Lo riportano fonti diplomatiche citate dal quotidiano britannico Financial Times. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco mediato dagli Usa tra Israele e Hamas, Gaza è di fatto divisa dalla cosiddetta Linea Gialla: le forze israeliane controllano una metà del territorio, mentre Hamas governa l’altra, dove vive la maggior parte della popolazione palestinese.

La devastazione dell’enclave, ridotta in gran parte in macerie dall’offensiva israeliana durata due anni, ha reso la ricostruzione una priorità per Paesi occidentali e arabi. Tuttavia, Israele e Washington hanno escluso che i fondi possano essere destinati alle aree sotto Hamas. Jared Kushner, genero e consigliere del presidente americano Donald Trump, ha proposto di partire dai territori controllati da Israele. L’ipotesi ha suscitato timori tra Stati arabi soprattutto perché la divisione potrebbe diventare permanente.

“Non possiamo avere la frammentazione di Gaza. Gaza è una e parte dei Territori Palestinesi”, ha affermato il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, sottolineando la necessità di fissare una tempistica chiara per il ritiro israeliano. “Si prospetta uno scontro tra palestinesi, egiziani, qatarioti, turchi, Stati Uniti e Israele se gli Usa continueranno a sostenere la posizione israeliana su questo tema, il che sarebbe totalmente oltreraggioso”, ha aggiunto un diplomatico arabo.