Due episodi inquietanti e una coincidenza che li fa sembrare quasi parte della stessa storia. È quanto accaduto a Emanuela Folliero, che nell’arco di poco tempo si è ritrovata prima in un pronto soccorso con il timore di morire e poi al telefono con i carabinieri per proteggere sua madre, 97 anni, da una truffa.

La conduttrice ha ricostruito tutto a Storie al bivio, il programma di Monica Setta. La madre anziana, Carla, riceve una telefonata: dall’altra parte, qualcuno inscena un’emergenza. «È stata chiamata a casa da gente che le chiedeva soldi perché io stavo male, racconta Emanuela Folliero. È uno degli inganni più comuni: far credere che un parente sia in ospedale e chiedere denaro per «aiutarlo».

Questa volta, però, c’è un elemento che rende tutto più credibile e quindi più pericoloso. In quei giorni Emanuela era davvero stata portata d’urgenza in pronto soccorso. «Siccome giorni fa io davvero sono corsa in ospedale con la paura di morire per una allergia alla codeina, sembrava tutto credibile», spiega. La madre a Milano, lei è a Roma. Capisce immediatamente cosa sta succedendo e interviene: «Ho chiamato subito i carabinieri che sono stati prontissimi a raggiungere mamma a casa sua a Milano». Poi una amara constatazione: «Tutto ciò accade spesso agli anziani soli e non tutti hanno la fortuna di avere un figlio che agisce tempestivamente.»

Poco prima della truffa, infatti, la conduttrice aveva vissuto un grave spavento. Un mal di testa insistente, un farmaco alla codeina preso senza sapere di esserne allergica e un malore improvviso. «Mi sono sentita mancare», ricorda. Da lì la corsa in ospedale: «Al pronto soccorso, esami per capire se fosse infarto, terrore puro». Solo dopo ore di accertamenti arriva la diagnosi: non un problema cardiaco, ma una reazione allergica. «Poi le cure e la certezza di non essere in pericolo di vita, un vero respiro di sollievo.»

Le due vicende non hanno alcun legame, ma il tempismo ha turbato Emanuela Folliero: mentre usciva da un’urgenza reale, sua madre veniva contattata da chi fingeva proprio quella stessa emergenza. Una sensazione di vulnerabilità improvvisa, fortunatamente risolta da un intervento rapido e da un lieto fine su entrambi i fronti.