di
Carlos Passerini, inviato a Parma
Rossoneri avanti con Saelemaekers e Leao, i padroni di casa acciuffano il pari con Bernabé e Delprato
I vizi del Diavolo. Sempre gli stessi. Ancora un’occasione sprecata, ancora un 2-2 a gelare i sogni scudetto, come col Pisa due settimane fa. Anzi, peggio. Perché a Parma i rossoneri erano avanti 2-0 dopo mezz’ora, con le reti di Saelemaekers e il rigore di Leao, prima del blackout e dei guizzi di Bernabé e Delprato, per un risultato giusto per quel che si è visto in campo. Illusione e delusione. E la conferma che a questo Milan manca ancora qualcosa, più di qualcosa, per fare il salto di qualità. Specialmente a livello di mentalità, perché se le prestazioni peggiori fin qui sono arrivate con le piccole — la Cremonese, i toscani, ora il Parma: 7 punti persi su 9 – significa che la testa non è ancora quella della grande. Emerge un dato inquietante: solamente Fiorentina (11) e Genoa (9) hanno perso più punti da situazione di vantaggio rispetto al Milan (6).
La speranza di Allegri, furioso a fine gara, era piazzare l’accelerata per arrivare poi al derby del 23 novembre col morale alle stelle. Saranno invece giorni di rimpianti. Raggiungere il Napoli in testa a 22 per una notte ha il sapore amaro della chance sprecata. Sotto gli occhi di Sacchi, il grande doppio ex seduto in tribuna che qui iniziò la sua immensa carriera, il tecnico rossonero aveva scelto di rinnovare la fiducia ancora una volta alla strana coppia Leao-Nkunku. Rabiot, l’altro assente di peso, rientrerà dopo la sosta. L’emergenza da bollino rosso sta finendo, ma ha mandato un segnale che non va trascurato: a gennaio, per provare a correre per lo scudetto, servirà rinfoltire la rosa con un paio di colpi all’altezza. Fra gli osservati speciali c’è Suzuki, il portiere giapponese degli emiliani, che piace parecchio al ds Tare per rimpiazzare in estate Maignan, destinato con tutta probabilità ad andarsene a zero. Non un figurone però sul gol di Saelemaekers che apre la serata: tuffo lento e tardivo, poteva e doveva fare di più. Ha fisico e talento. Ma una cosa è certa: la valutazione sui 30-35 milioni è davvero troppo alta, se poi fai errori così. Lo spagnolo Cuesta, l’allenatore più giovane della serie A, ha ben sette assenti, fra infortuni e squalifiche. Si vede. Perché lo scarto è evidente e dopo mezz’ora sembra già finita: fallo di Ndiaye su Saelemaekers e, dopo un’inutile revisione Var, dal dischetto Leao non sbaglia. Sembra. Perché l’arrugginito Estupinan nel recupero del primo tempo s’appisola e regala una palla che Bernabé spedisce all’incrocio.
Il gol dà coraggio al Parma, mentre il Milan smette di giocare. E infatti dopo una traversa di Pellegrino arriva il pari, meritatissimo, di testa con Delprato. Entra Pulisic, che però davanti a Suzuki sbaglia la mira. Succede di tutto, da una parte e dall’altra, Saelemaekers rovina il suo primo tempo show sprecando due volte. Niente fuga solitaria. I vizi del Diavolo. Sempre gli stessi.
8 novembre 2025 ( modifica il 8 novembre 2025 | 23:13)
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