Le parole del tecnico granata dopo la stracittadina d’andata tra Juventus e Torino valevole per l’undicesima giornata di Serie A

E’ terminato il derby Juventus-Torino, valido per l’undicesima giornata di Serie A. Al termine dell’incontro, Marco Baroni, ha commentato la partita ai microfoni di DAZN. Di seguito le sue dichiarazioni.

Si riesce a stare più distaccati dalla tribuna? Oggi in difesa zero sbavature.

“Nel primo tempo siamo stati eccessivamente attendisti. C’erano tante cose nuove, l’abitudine a giocare un derby. La squadra è rimasta compatta. Nel secondo tempo siamo scesi in campo con un altro piglio. Siamo stati più aggressivi. Credo che le migliori occasioni le abbiamo avute noi. Però ci servono queste partite per farci crescere. Stiamo facendo un percorso. Vedo ampi margini di miglioramento, tra squadra, società e tifosi. L’ambiente compatto ci rende migliori sicuramente”.

Nel primo tempo siete stati troppo chiusi. Avete difeso bene ma non ripartivate. Gli attaccanti non tenevano su palla. Nel secondo tempo quasi 20 metri più avanti, senza paura. Asllani l’ha cambiata. Zapata invece a che punto è?

“Sicuramente Asllani ha dato un contributo come Adams. Io credo che sia stato proprio il click. Ho chiesto proprio un cambio di pressione, di alzarsi, di andare sui riferimenti, eravamo un pochino troppo attendisti. La squadra è entrata con più pressione. Sicuramente Kristjan ci ha dato quel palleggio, quelle uscite che ci servivano. Per quanto riguarda Zapata, è  tra i primi 50 attaccanti che hanno fatto più gol. E’ un percorso il suo. Rientra da un crociato. Il giocatore è chiaro che avrebbe bisogno di maggior minutaggio. Sto cercando di trovargli più spazio, lui sta bene, ma anch’io sto cercando il più possibile di utilizzarlo”.

Diventa un problema chi mettere in porta?

“Per me non è mai un problema. Io non seguo delle gerarchie. Sicuramente Israel è un portiere di valore. Ma Alberto se l’è meritato. Ha sempre grande disponibilità e attenzione, per lui, per il compagno. Io cercherò di gestire al meglio le risorse di entrambi. Franco deve rientrare dentro per il valore che ha, non per la gerarchia. In una squadra come il Torino tutti devono essere importanti e titolari. Tutti devono mettermi in difficoltà per prendersi il posto”.