GROSSETO – Arriva nelle sale italiane dal 13 novembre, distribuito da Garden Film grazie al supporto di WeMay srl e della Cooperativa di comunità il Borgo di Montelaterone, “C’è Un Posto Nel Mondo”, il nuovo film di Francesco Falaschi: una riflessione intima e allo stesso tempo corale sul significato dell’appartenenza, delle radici e delle scelte che definiscono chi siamo.

Proprio giovedì 13 novembre alle 19 e alle 21.30 proiezione speciale all’Aurelia Antica Multisala di Grosseto alla presenza del regista, dello sceneggiatore Alessio Brizzi e dell’attore Luigi Fedele. I biglietti sono già in prevendita sul sito del cinema. Il film, tutto girato sull’Amiata grazie alla disponibilità dei comuni di Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano, racconta tre vite con un’unica domanda: partire, restare o tornare? In un angolo dell’Italia interna, lontano dai riflettori delle grandi città, tre persone si trovano ad affrontare scelte che possono cambiare le loro vite.

Un giovane ricercatore, pronto a lasciare il paese per un futuro all’estero, ma trattenuto dall’amore per la sua famiglia e per la terra in cui è cresciuto. Un insegnante appassionato, diviso tra il legame con i suoi studenti e un’imprevista opportunità di carriera in città. Una psicologa, tornata per vendere la casa di famiglia, decisa a chiudere con il passato finché oggetti dimenticati e nuovi incontri non la costringono a confrontarsi con ciò che credeva di aver lasciato alle spalle. Tre destini che si intrecciano, narrati in un racconto corale, dove ogni personaggio cerca un nuovo equilibrio tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.

“Volevo raccontare un’Italia silenziosa, quella dei paesi della cosiddetta Italia interna, tra spopolamento e nascita di nuove e potenti energie, in microcosmi dove spesso e scelte personali diventano anche scelte collettive”, afferma Francesco Falaschi, che torna alla regia dopo il successo di Quanto basta.

“‘C’è un posto nel mondo’ è un film sull’Italia che cambia e sui legami che resistono, un viaggio emotivo che tocca corde universali: il desiderio di partire, la paura di restare, la nostalgia del ritorno – concludono gli organizzatori -. Con un cast corale autentico, una fotografia capace di restituire la luce e i silenzi dei paesaggi più appartati, “C’è un posto nel mondo” si propone come uno dei film italiani più intensi dell’autunno, un racconto contemporaneo che parla al cuore di tutti”.

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