A Jannik e agli altri “maestri” gli organizzatori hanno riservato un alloggio di lusso. Così funziona la ripartizione dei costi nel circuito
Giornalista
9 novembre – 10:22 – MILANO
“La Presidential Suite dell’hotel Principi di Piemonte è considerata una vera e propria icona di lusso, oggi intitolata a Maria José, ultima regina d’Italia. Situata all’ultimo piano, offre una splendida vista panoramica per godere della città da un punto di vista davvero privilegiato”. Così l’albergo a cinque stelle che ospita i “maestri” di Torino descrive il gioiello della sua collezione. Perdonateci questo incipit che potrebbe apparire uno spot pubblicitario ma, che invece, vuole rendere l’idea del rifugio riservato al “maestro dei maestri”, perché è il numero 1 del mondo, perché è il detentore del titolo, ma soprattutto perché è l’idolo di un Paese intero. Jannik Sinner sta alloggiando in quegli spazi sontuosi distribuiti in 135 metri quadri, tra camera da letto, soggiorno con bar privato, due bagni in marmo pregiato, uno spazio benessere con cyclette e idromassaggio e una dotazione tecnologica di ultima generazione. Il prezzo è di circa 4 mila euro a notte.
ospitalità—
Il tennis è uno sport dispendioso, fisicamente, mentalmente ed economicamente. Il tennista, a differenza del calciatore, deve investire su stesso, gestire il proprio budget, insomma è gravato di responsabilità superiori. È la bellezza, e allo stesso tempo la condanna, dei “freelance” dello sport. Nel circuito Atp l’ospitalità è garantita dagli organizzatori, con i livelli di copertura che variano in base al tipo di torneo. Nei Challenger il giocatore ha diritto solitamente a una sola camera, nel circuito maggiore e negli Slam a due. A Torino quasi tutti i partecipanti delle Finals sono alloggiati, appunto, al Principi di Piemonte: l’organizzazione paga un paio di camere a giocatore, che eventualmente integra l’extra per le altre persone al seguito. A Sinner è stata assegnata la suite principale, gli altri giocatori – a cominciare da Carlos Alcaraz – sono stati distribuiti nelle altre suite. L’ospitalità rientra nelle obbligazioni che gli organizzatori locali (in questo caso la Fitp) devono assicurare all’Atp. Gli standard devono essere elevati, in tutte le aree. Nel bilancio federale le Finals registrano costi per quasi 60 milioni di euro, tra montepremi (quest’anno 15,5 milioni di dollari, con l’assegno record di 5.071.000 per il vincitore imbattuto), fee da riconoscere alla stessa Atp (17,5 milioni di dollari) e spese per impianti, servizi, personale, ospitalità dei giocatori, marketing. Ma il risultato finale è positivo. Sappiamo tutti cosa rappresentino le Finals per il sistema Italia: nel 2024 l’impatto economico sul territorio – diretto, indiretto e indotto – è stato di 504 milioni, con la generazione di 3.431 posti di lavoro e un valore aggiunto per il Pil di 243 milioni, secondo la ricerca di Boston Consulting Group.
onori e oneri—
Quanto alla suite di Sinner, non bisogna cadere in facili populismi. Jannik, come gli altri top player della racchetta, è un’azienda che genera spettacolo, emozioni, soldi. Abbiamo usato il termine “azienda” non a caso. I premi nei tornei sono notevoli. Nel 2025 il numero 1 del mondo ha già incassato 14 milioni di dollari di prize money, oltre a esibizioni, sponsor, bonus, royalties. Ma questi non sono i guadagni effettivi. Come detto all’inizio, la vita del tennista è molto onerosa. E gran parte di questi oneri ricadono sugli stessi atleti, che devono pagare lo staff tecnico, le trasferte, le strutture di allenamento, le cure mediche, persino l’incordatura delle racchette. Tutto considerato, un top ten arriva a spendere 1 milione di euro all’anno.
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