Con Avengers: Doomsday ormai all’orizzonte, il Marvel Cinematic Universe si prepara a riunire i suoi più grandi eroi. Due diverse squadre di Avengers sono pronte a contendersi il titolo, con figure come Sentry, Thor, Shang-Chi e Sam Wilson in prima linea. Ma tra tanti ritorni e nuove alleanze, ci sono anche assenze che hanno lasciato i fan a bocca aperta.
Tra queste spicca quella di uno dei personaggi più potenti mai apparsi nell’universo Marvel, protagonista di un solo capitolo – la controversa serie Secret Invasion – e poi sparita nel nulla. Eppure, dopo ciò che ha dimostrato sullo schermo, avrebbe potuto cambiare per sempre gli equilibri del MCU.
In Secret Invasion, la serie Disney+ che ha messo al centro Nick Fury e il conflitto con i mutaforma Skrull, il pubblico ha conosciuto G’iah, la figlia di Talos interpretata da Emilia Clarke. Spia, guerriera e infiltrata tra le fila del nemico, si è rivelata una delle sorprese più potenti dell’intera Fase 5. Nella parte finale della serie, dopo essersi iniettata il cosiddetto “Harvest” – una raccolta di DNA proveniente da alcuni dei più forti supereroi e villain dell’universo Marvel, da Captain Marvel a Thanos – la giovane è diventata un essere quasi invincibile, capace di affrontare Gravik e sconfiggerlo da sola.
Eppure, nonostante questo potenziale immenso, G’iah non è più riapparsa. Né un cameo, né un accenno nei film successivi, nemmeno nelle timeline alternative che stanno popolando il multiverso.
La spiegazione più ovvia sarebbe il tiepido successo della serie: Secret Invasion è stata infatti una delle produzioni più criticate della saga, segnata da recensioni deludenti e accuse di aver “snaturato” alcuni personaggi storici. Ma il vero problema sembra un altro: G’iah è troppo potente per il franchise.
Con i poteri combinati di Captain Marvel, Hulk, Thanos e altri eroi, il suo livello di forza è semplicemente ingestibile in una narrazione corale. Inserirla in un film come Avengers: Doomsday rischierebbe di sbilanciare completamente gli scontri e rendere irrilevanti gli altri personaggi. Certo, gli sceneggiatori potrebbero “depotenziarla” o inventare avversari ancora più pericolosi, ma per un personaggio visto solo una volta lo sforzo non sembra valere il rischio.
Il caso di G’iah non è isolato. Anche altri personaggi estremamente potenti, come Sentry o Captain Marvel, vengono spesso messi da parte o limitati per lasciare spazio a storie più equilibrate. È il paradosso del nuovo MCU: creare figure potentissime è facile, ma trovare un modo coerente per usarle senza compromettere la tensione narrativa è molto più difficile.
Per ora, dunque, il futuro di G’iah resta un mistero. Ma in un universo dove ogni porta può riaprirsi grazie al multiverso, non è detto che non la rivedremo mai più.
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Fonte: ComicBook
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