Una qualifica a due facce per la Ferrari. Leclerc agguanta la terza piazza con un giro super, mentre Hamilton soffre l’attivazione delle gomme al retrotreno e viene eliminato in Q2. Mentre l’inglese doveva adoperarsi in una grande rimonta, il monegasco sognava il podio con una partenza sprint e una gara solida. Le due Rosse non vedono la bandiera a scacchi, entrambe ritirate per collisione. Un modo non bello per concludere il fine settimana.

Disastro Ferrari: Hamilton centrato in partenza, Leclerc dopo la Safety Car

Le vetture accendono i motori e parte il giro di installazione. Le due vetture italiane diversificano la strategia sulle coperture: Charles sceglie le Pirelli cerchiate di giallo, mentre il sette volte campione del mondo monta le gomme Soft per cercare di sfruttare l’extra grip allo start. La griglia si compone e si attende solo il semaforo verde per una gara sulla distanza dei 300 chilometri che potrebbe offrire colpi di scena interessanti.

Il monegasco non ha uno stacco frizione eccezionale ma mantiene la posizione, mentre il britannico soffre un contatto che lo fa sbandare. Per questo perde ben sette posizioni. Inoltre, sebbene non ci siano problemi alle gomme, l’ala anteriore è danneggiata nel contatto con Colapinto. Nel frattempo, Bortoleto sbatte contro le barriere ed entra la Safety Car. La numero 44 rientra ai box, dove gli viene sostituito il musetto completo.

Hamilton torna in pista e si accoda al gruppone con le gomme Hard nuove di pacca. Anche il fondo sembra danneggiato. E, in effetti, Lewis nota una certa instabilità al posteriore che conferma i problemi. Una gara che per l’ex Mercedes parte in netta salita. Al giro sei gli steward ristabiliscono le normali condizioni del tracciato e si riparte. Leclerc si butta sulla destra in curva 1 e viene centrato da Kimi.

Si rompe la sospensione e parte l’anteriore destra. Brutto ritiro per il monegasco, incolpevole, essendo vittima del duello tra Piastri e Antonelli. Il ferrarista si apre in radio e si lamenta dell’accaduto in maniera colorita. Pare che sia nato tutto da Oscar, che colpendo Kimi ha poi innescato la carambola. Il solo Hamilton resta in gara, penultimo, con la vettura danneggiata e poche speranze di fare bene.

Il calvario inutile di Lewis

L’inglese guadagna due posizioni per le soste di Verstappen e Ocon, portandosi in quindicesima piazza. Il prossimo obiettivo è Colapinto, con Max alle sue spalle che inizia a farsi ingombrante. E infatti l’olandese passa al giro successivo. La vettura è molto instabile e Adami gli chiede di fare l’ennesima sosta. Si passerà questa volta alle gomme Medium con un ritocco all’ala anteriore per bilanciare il carico.

Quando torna a calcare l’asfalto è ultimo e, nonostante la gara sia ancora molto lunga, ci chiediamo se non fosse meglio il ritiro. Per di più è costretto a realizzare il lift and coast per i freni. Il calvario dell’inglese procede. Quattro tornate più tardi non serve più il lift off e Lewis può spingere al massimo di quello che gli concede la vettura. Il suo distacco da Ocon, penultimo, è di circa otto secondi. Adami sostiene che il passo sia buono, ma non è così.

La vettura ha diversi problemi. Osservando il volante, nel secondo settore si nota un’auto che non sta in pista. Hamilton fa quello che può, sta dando tutto. Il suo ingegnere di pista gli suggerisce come migliorare l’handling, ma il messaggio via radio è chiaro: “Non posso fare meglio, non ho il posteriore”. Giunti al giro 27 ci chiediamo ancora una volta a cosa serva restare in pista, con il rischio di perdere la vettura e sfasciarla.

Sarebbe meglio ritirarsi e salvaguardare le parti meccaniche dell’auto. Poco dopo, altro team radio emblematico: “Non posso spingere, non ho nessun tipo di grip”. La risposta di Adami: “Abbiamo cinque secondi di penalità”. Lewis non la prende bene e definisce folle questa penalità. Per la terza volta, ci chiediamo cosa la Ferrari stia aspettando per ritirare l’auto. Eppure non succede nulla.

Ferrari finalmente ritira la numero 44

Al giro 33 arriva la terza sosta per passare alla gomma Medium. I meccanici attendono i cinque secondi e poi effettuano il cambio gomme. Lewis torna in pista ancora una volta ultimissimo. Malgrado non ci sia alcuna ragione logica per continuare, il muretto box lo ritiene corretto, quando la vettura numero 44 è già doppiata e senza alcun tipo di obiettivo. Per fortuna, alla tornata 37, il team italiano entra in ragione.

Arriva pertanto il ritiro per Lewis, che chiude così questa agonia. Oggi la Rossa è stata parecchio sfortunata. Due contatti evitabili: Leclerc non ha alcun tipo di colpa, mentre sulla mossa di Hamilton si potrebbe anche discutere. Fatto sta che il Cavallino Rampante chiude la gara con due ritiri per collisione. Una finale di weekend inatteso che però fa capire quanto possa essere “crudele” questo sport.

GP Brasile, risultati:

  • Lando Norris (McLaren)
  • Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
  • Max Verstappen (Red Bull)
  • George Russell (Mercedes)
  • Oscar Piastri (McLaren)
  • Oliver Bearman (Haas)
  • Liam Lawson (Racing Bulls)
  • Isack Hadjar (Racing Bulls)
  • Nico Hulkemberg (Stake)
  • Pierre Gasly (Alpine)