di
Mattia Aimola
Il docente di storia del pensiero politico all’Università di Torino, allievo di Norberto Bobbio, parla di «atto gravissimo». Dopo le polemiche il dibattito si sposa e si farà con Di Battista e Moni Ovadia
È stata annullata la conferenza del professor Angelo D’Orsi, prevista per il 12 novembre al Polo del ‘900 di Torino, dal titolo «Russofobia, russofilia, verità», organizzata dalla sezione torinese dell’Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti). L’iniziativa prevedeva la partecipazione, tra gli altri, del giornalista Vincenzo Lorusso, che lo scorso febbraio aveva consegnato alla portavoce del ministro russo degli Esteri russo, Maria Zakharova, una raccolta firme contro il presidente Mattarella. Un altro evento con la sua presenza era già stato annullato all’università di Torino lo scorso marzo.
Il dibattito politico
La decisione di cancellare l’appuntamento ha scatenato un acceso dibattito politico. La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno (Pd) ha parlato di «evento di propaganda putiniana» e ha ringraziato, su X anche il sindaco Stefano Lo Russo e il Polo del ‘900 per la decisione: «Difendere i luoghi istituzionali e culturali del nostro Paese dalla peste della propaganda putiniana significa proteggere la libertà e la democrazia. Il vero pericolo non è chi smaschera la propaganda, ma chi la giustifica».
D’Orsi: «Io silenziato»
D’Orsi ha reagito duramente, denunciando un atto di censura: «La mia conferenza è stata inopinatamente annullata. Vengo poco democraticamente silenziato in nome della democrazia. Ora mi aspetto che la ministra dell’Università venga al mio fianco e mi faccia tenere la conferenza come ha fatto con rulli di tamburi e squilli di trombe con Emanuele Fiano. Essere trattato così nella mia città, dove lavoro da anni e insegno, è gravissimo». E ha aggiunto: «Tutto questo si inserisce in un percorso di russofobia. Si punta il dito contro l’autocrazia di Putin, ma qui si va verso il totalitarismo. Invito tutti a vigilare». «Gramsci scriveva che i censori sono innanzi tutto stupidi. E questo caso che mi riguarda lo conferma alla grande. La mia conferenza si sarebbe svolta tranquillamente (a parte qualche drappello di guastatori nazi-radical-ucraino, prevedibile), e avrei parlato a 50-100 persone. Ora, grazie ai miei censori, la conferenza si farà lo stesso, ma il pubblico sarà moltiplicato». Così lo storico Angelo D’Orsi commenta sui social media la notizia della riproposizione, a Torino, del convegno. Lo storico afferma inoltre che si era reso disponibile anche Alessandro Barbero: «organizzeremo un altro incontro, sotto forma di pubblico dialogo con me, prossimamente».
Calenda: «Evitiamo questo schifo?»
Anche Carlo Calenda (Azione) era intervenuto nei giorni scorsi, chiedendo l’intervento del Pd e del sindaco: «Evitiamo questo schifo? Un gruppo di anime belle che evidentemente considera Putin un democratico e non un dittatore fascista. Siccome molti dirigenti di questa associazione sono del Partito Democratico vorrei chiedere ad Elly Schlein di intervenire. E lo stesso chiedo al sindaco Stefano Lo Russo».
Anppia nazionale: «Non lo sapevamo»
Dopo le polemiche, è arrivata una presa di posizione ufficiale dell’Anppia nazionale, che ha preso le distanze dall’iniziativa torinese: «Si tratta di una iniziativa della sezione locale di cui non eravamo a conoscenza, né condividiamo le tesi di alcuni relatori. Abbiamo condannato fin da subito l’invasione dell’Ucraina. I nostri valori antifascisti e democratici sono incompatibili con quanto oggi esprime la Russia autoritaria di Putin».
L’associazione ha infine annunciato di riservarsi «l’utilizzo delle vie legali» contro chi accusa l’Anppia di filoputinismo, definendo la vicenda «una becera polemica politica».
Una nuova sede
Il convegno «Russofobia russofilia verità», con lo storico Angelo D’Orsi e il giornalista Vincenzo Lorusso, rilancia e si ripresenta a Torino: dopo lo stop all’appuntamento al Polo del `900, seguito a una serie di polemiche innescate da una presa di posizione di Europa Radicale, che ha parlato di iniziativa «filo-putiniana», l’incontro è stato annunciato per il 12 novembre in una sede diversa, il Circolo Arci «La Poderosa». Questa volta è prevista anche la partecipazione del giornalista ed ex deputato Alessandro Di Battista e dell’attore Moni Ovadia.
Mailbombing contro il sindaco
Un mailbombing contro il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, accusato di essere «coinvolto» nel caso del convegno sulla «Russofobia» annullato. L’idea ha cominciato a circolare sui social media e, secondo quanto ha pubblicato lo storico Angelo D’Orsi, uno dei relatori del convegno, è di Paolo Ferrero, segretario provinciale di Rifondazione comunista.
Ieri Ferrero aveva diffuso una nota in cui invitava lo Russo a «vergognarsi». «Che nella città di Gramsci e Gobetti, medaglia d’oro della Resistenza, un sindaco del Pd – era il testo – possa vietare una conferenza a un noto esponente dell’accademia torinese perché contrasta con la vulgata del regime Nato in cui viviamo, significa solo che il fascismo si riproduce in forme diverse, e una è quella impersonata dal sindaco Lo Russo».
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9 novembre 2025 ( modifica il 9 novembre 2025 | 18:16)
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