TERMOLI. Nell’ambito della Settimana del Povero, a Termoli si apre uno spazio di riflessione e cultura con la mostra fotografica “Oltre lo sguardo”, un percorso dedicato alla conoscenza e al riconoscimento della dignità delle persone senza dimora.
Un’iniziativa che, come spiega Roberto De Lena, rappresenta “un momento di cultura del territorio e della persona, perché con la mostra si raffigurano i volti di chi vive situazioni di sofferenza personale e sociale, nell’ambito delle gravi marginalità”.
Un progetto nazionale con radici locali
“La mostra – precisa De Lena – non sarebbe stata possibile senza la collaborazione della Caritas diocesana di Termoli-Larino e dell’associazione FACED, entrambe socie della Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora, che è la promotrice dell’iniziativa.
Questa collaborazione, ormai consolidata da anni, ci permette non solo di realizzare progetti comuni, ma anche di sviluppare interventi e politiche strutturate sul territorio”.
“Oltre lo sguardo” racconta, attraverso le immagini, l’universo delle persone senza dimora e delle esperienze di reinserimento sociale.
“È una mostra che fotografa e testimonia un ecosistema complesso di interventi, servizi e percorsi – continua De Lena –. Ritrae chi vive in strada ma anche chi, grazie al supporto delle reti territoriali, è riuscito a passare dalla strada a una casa, a un nuovo inizio.”
Dieci anni di storie e volti
Il progetto è il frutto di tre workshop fotografici, promossi dalla Federazione nel 2014, 2017 e 2024, in collaborazione con le associazioni socie dislocate in tutta Italia.
“Si tratta di un racconto decennale che unisce esperienze di vita, sensibilità artistiche e riflessione sociale – aggiunge De Lena – e che ci consente di mostrare anche la nostra piccola ma importante realtà locale.”
Dodici persone uscite dalla strada
A Termoli, il lavoro congiunto tra Caritas, FACED e La Città Invisibile ha già prodotto risultati concreti:
“Oggi – spiega De Lena – dodici persone che vivevano in strada o rischiavano di finirci hanno una casa. È un dato che per noi ha un grande valore, perché testimonia che le politiche di inclusione, quando sono pensate insieme, possono davvero funzionare.”
Dietro questi numeri c’è una rete di servizi in crescita, capace di offrire accoglienza, ascolto e percorsi personalizzati di reinserimento. “Come ha mostrato la conferenza stampa di apertura della Settimana del Povero – aggiunge – esiste a Termoli una gamma di interventi importanti contro la grave marginalità adulta. Il nostro obiettivo è renderli sempre più organici e strutturati”.
Il tavolo comunale sulle marginalità
Da oltre un anno, a Termoli è attivo un tavolo permanente sulle gravi marginalità sociali, coordinato dal Comune e partecipato da enti, associazioni e servizi.
“Si riunisce ogni mese – spiega De Lena – ed è il luogo in cui si progettano insieme le politiche di contrasto alla povertà. È lì che si pianifica un lavoro condiviso per rendere gli interventi più efficaci e stabili nel tempo”.
“Abitare la ripartenza”: un nuovo progetto per l’inclusione
Tra i risultati più recenti di questa collaborazione spicca l’assegnazione di 44.000 euro di fondi pubblici all’associazione FACED per il progetto ‘Abitare la ripartenza’, vincitore di un bando dell’Area Urbana del Comune di Termoli.
“È un progetto che sintetizza tutta l’esperienza maturata in questi anni – spiega De Lena – e che ci permetterà di continuare l’accoglienza di persone in grave marginalità sociale. L’obiettivo è accompagnarle dentro un percorso personalizzato, che favorisca autonomia e inclusione, costruendo al contempo una rete territoriale stabile.”
Un modello di intervento che mira non solo a dare un tetto, ma a creare le condizioni per una nuova indipendenza, anche se – ammette De Lena – “non è semplice, perché a Termoli come in molte altre città esiste un grave problema di accesso alla casa sul libero mercato. È un tema su cui stiamo lavorando con l’assessorato e gli uffici comunali, per cercare soluzioni strutturali che superino l’emergenza”.
Numeri che raccontano un’emergenza
Secondo le stime della Federazione Italiana, in Italia ci sono almeno 100.000 persone senza dimora. “A Termoli – spiega De Lena – ne contiamo stabilmente 40 o 50, ma negli ultimi tre anni il progetto La Città Invisibile ha accolto circa 150 persone. È la punta dell’iceberg di una povertà strutturale, che nel nostro Paese continua ad aumentare.”
Un fenomeno che i dati dell’ISTAT confermano con chiarezza: “Nel 2010 erano 3,1 milioni le persone in povertà assoluta – ricorda De Lena –. Oggi, con i dati riferiti al 2024, sono 5,7 milioni, di cui 1,3 milioni di minori. È una cifra impressionante, che mostra quanto la povertà sia ormai un fenomeno trasversale.”
A peggiorare la situazione, il fenomeno dei ‘working poor’, ovvero di chi lavora ma non riesce a uscire dalla povertà, e la crescente rinuncia alle cure sanitarie: “Oggi il 10% della popolazione – aggiunge De Lena – rinuncia alle cure per motivi economici. È un segnale allarmante, che ci dice quanto sia urgente rafforzare la rete sociale e la pastorale della salute.”
Povertà come specchio della società
“La grave marginalità sociale – riflette De Lena – è lo specchio di una società che arranca, che genera disuguaglianze e lascia indietro troppe persone. Ma anche per questo la Settimana del Povero è importante: ci ricorda che la povertà non è solo un dato statistico, ma un volto, una storia, un essere umano.”
La mostra Oltre lo sguardo diventa così, nelle parole di De Lena, “un’occasione per fermarsi, guardare, e riconoscere nell’altro una parte di noi. Perché solo guardando oltre lo sguardo, oltre l’apparenza, possiamo ritrovare il senso più profondo della solidarietà e della giustizia sociale”.
Emanuele Bracone