Quelle che potevano essere occasioni a disposizione degli avversari per rilanciare le proprie chance iridate si sono trasformate in opportunità per una fuga sempre più convincente. Lando Norris ha messo tutto insieme nel momento più importante della sua carriera, spiccando il volo verso la conquista del suo primo titolo mondiale. C’è sempre l’aritmetica con cui fare i conti, restano ancora tre piste da affrontare (con tutte le incognite del caso), ma intanto Norris, arrivato in Brasile con un punto di vantaggio nella classifica mondiale, lascia San Paolo con un +24 decisamente più rassicurante.

Ma non è solo questione di punti. Il principale avversario di Lando nella volata mondiale, Oscar Piastri, continua a collezionare errori (nella gara sprint) e manovre discusse (il contatto in curva 1 al sesto giro di gara), con inevitabili ripercussioni sui risultati. Nella storia della Formula 1 non sono mancate rimonte insperate, ma è difficile immaginare come Piastri possa ribaltare la situazione attuale. Sono tanti i dubbi nella testa di Oscar, e da stasera si aggiunge anche uno scenario teorico poco incoraggiate: per conquistare il mondiale 2025 non gli basta più contare sui propri risultati. Anche vincendo le tre gare (e la sprint) ancora in calendario, a Norris basterebbe chiudere alle sue spalle per beffarlo di due punti.

Il podio del GP del Brasile con Antonelli, Norris e Verstappen

Il podio del GP del Brasile con Antonelli, Norris e Verstappen

Foto di: Zak Mauger / LAT Images via Getty Images

In una domenica impeccabile (partenza, due ripartenze, ritmo tenuto con gomme soft e medie) Norris ha sorpreso nelle dichiarazioni post gara, quando si è detto “preoccupato” per il margine ridotto con cui si è aggiudicato la sua settima gara stagionale. Giochi mentali? Forse. Ma è vero che tutto ha giocato a suo favore: l’harakiri tecnico della Red Bull, poi riscattato con una rimonta strepitosa, e l’incidente che ha coinvolto Antonelli, costato a Kimi tempo prezioso ed una posizione, hanno permesso a Lando di poter gestire la corsa in apparente tranquillità.

I due avversari più temibili di Norris si sono giocati la piazza d’onore in un intenso finale. Il ritmo confermato da Verstappen nell’ultimo stint di gara (con gomme soft) è stato impressionante, permettendogli di raggiungere e superare Russell al giro 64.

Nelle sette tornate mancanti prima della bandiera a scacchi il sorpasso su Antonelli sembrava una formalità, ma Kimi è stato autore di una difesa impeccabile. Molto attento nel secondo settore, abile nello sfruttare l’ibrido nei due tratti DRS, e soprattutto, zero sbavature. Una prova di maturità arrivata al termine di un fine settimana dove la velocità si era già vista nelle due qualifiche e nella gara sprint.

Andrea Kimi Antonelli, Mercedes

Andrea Kimi Antonelli, Mercedes

Foto di: Andy Hone/ LAT Images via Getty Images

Appena sceso dalla monoposto Antonelli ha ricevuto da Max più di una pacca sulle spalle, un mix di stima e affetto da parte di chi, come lui, è cresciuto nel mondo del motorsport. Per Verstappen nessun rammarico per i tre punti sfuggiti, sono quarantanove quelli di ritardo da Norris, troppi anche per chi non ha mai smesso di crederci.

Verstappen e la Red Bull proveranno a concedersi altre giornate da ricordare, come è stata la domenica di San Paolo. Il terzo posto finale, partendo dalla pitlane, è un risultato incredibile considerando anche la foratura iniziale. Ma ormai Verstappen ha abituato a questi exploit, è la sua splendida normalità.

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