di
Carlotta Lombardo
Nell’annata 1965-66 venne stampata la figurina del calciatore del Brescia, detto «il topo», ma nell’album mancava l’ingombro per attaccarla. Un errore che portò la sua immagine a diventare ricercatissima
Il piacere della collezione, la ricerca del «pezzo» mancante. Veniva settembre, il mese che sanciva l’inizio dell’anno scolastico e del Campionato di calcio di Serie A e si correva in edicola a comprare le bustine, sperando che le figurine che uscivano dal pacchetto non fossero doppioni ma nuove carte da attaccare sull’album. Egidio Salvi, classe 1945 e 401 presenze nel Brescia Calcio, è rimasto nella storia delle leggendarie figurine Panini. L’ala destra incubo dei terzini sinistri, con la maglia del Brescia, nel campionato 1965-66: praticamente introvabile.
«Era la prima stagione in Serie A del Brescia dopo 18 anni, arrivammo noni e fu un successo. La Panini decise allora di inserirci nel suo album ma tra gli undici giocatori non c’era la mia immagine – ricorda l’ex calciatore, al tempo soprannominato «il topo» per la capacità di sgusciare in dribbling -. Avevano stampato la mia foto ma si erano dimenticati di inserire lo spazio dove appiccicarla. Ci rimasi male. Per la mia generazione, trovarsi in quell’album, era una soddisfazione: significava che avevi svoltato».
Un errore che però fece scattare tra i collezionisti la febbre della ricerca, con il risultato che oggi, quella di Salvi, è il Gronchi d’oro delle figurine dei calciatori. «Nel 2019 un appassionato di Serravalle Scrivia, in Piemonte, ne ha trovata una in soffitta; non oso pensare quanto possa valere oggi. Io, quella figurina, non ce l’ho. Mi piacerebbe contattarlo, potremmo metterci d’accordo…». Ma cosa accadde, secondo lei? «Non saprei. Un fotografo venne allo stadio e scattò delle foto a mezzo busto con la maglia dell’epoca: quella con la V bianca ma quando, alcuni mesi dopo, uscì l’album io non c’ero e il mio nome venne inserito a piè di pagina con la dicitura “altri giocatori”. Eppure, aprendo le bustine, i collezionisti la trovavano».
Accortasi dell’errore, dopo aver già messo le figurine in circolazione, la Panini ritirò quella di Salvi dal mercato, rendendola più unica che rara. Ancora più introvabile di quella di Pier Luigi Pizzaballa, portiere dell’Atalanta nel 1963-1964. O di Faustino Goffi (edizione ’67, con la maglia del Padova: venduto su eBay a 121 euro. La cifra più cara mai pagata per una sola figurina). «Ne avevano stampate poche, anche delle loro – spiega Salvi -. Il fortunato in possesso di un doppione, nel gioco del baratto, poteva dettare le regole perché a quel punto faceva quello che voleva. Trovarsi tra amici, a scambiarsi le figurine dei calciatori, era bellissimo. Oggi, con i cellulari, i ragazzi hanno tutt’altro da fare. Peccato. Non hanno idea di cosa si perdano».
9 novembre 2025 ( modifica il 9 novembre 2025 | 22:24)
© RIPRODUZIONE RISERVATA