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Ivan Juric sempre più in bilico. Il clamoroso ribaltone interno contro il Sassuolo per 0-3, dopo la bella vittoria a Marsiglia di appena quattro giorni fa, pone la posizione dell’allenatore croato al vaglio ancora più netto della dirigenza dell’Atalanta che non vince in campionato dal 21 settembre, 3-0 in casa del Torino con la doppietta di Sulemana. Era ancora un buon periodo per i nerazzurri che avevano vinto la partita precedente in casa contro il Lecce, poi avevano trovato un buon pareggio contro la Juventus e vinto la prima in Champions contro il Brugge in rimonta. Era il 30 settembre, da allora solo pareggi, cinque tra campionato e Champions, una bella vittoria a Marsiglia e due sconfitte in campionato. Le ultime due, consecutive, che rischiano di sancire il divorzio con un allenatore che non ha mai scaldato i cuori dei tifosi e probabilmente ora crea anche molte perplessità alla società. Scuro in volto Antonio Percassi ha lasciato la sua postazione in tribuna centrale senza parlare. Ci penserà ora il figlio Luca a capire come risolvere una situazione che appare ormai segnata.
APPROFONDIMENTI
A Juric vengono imputati diversi “capi di accusa”: squadra senza identità, cambi non sempre azzeccati durante le partite e anche tra una partita e un’altra, poca empatia con l’ambiente, abituato alla verve di Gasperini sia in campo che fuori. Latita il gioco e latitano soprattutto i punti: ora l’Atalanta è pericolosamente al tredicesimo posto, lontana dai posti che possono dare una qualificazione europea e incredibilmente vicina alla zona calda della classifica.
Non che l’Atalanta rischi la retrocessione, ma da queste parti si è abituati da diversi anni a stare ai piani alti e vedere gioco e spettacolo. E mentre la gente lascia prima del tempo la New Balance Arena quasi esterrefatta (cosa mai successa da queste parti), la Curva Nord fa una sciarpata quasi a volersi dissociare, poi chiama la squadra e urla tutto il suo malcontento con un eloquente coro di invito a “tirare fuori gli attributi”. Si attendono novità. Qualche nome? Palladino, Thiago Motta e Roberto Mancini. E’ ancora presto. La società medita, per Juric sarebbe il terzo esonero in meno di 12 mesi dopo Roma e Southampton.
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