Se si considerano le ultime ipotesi, il volo UPS McDonnell Douglas MD-11, precipitato martedì scorso a Louisville, nel Kentucky, avrebbe raggiunto la velocità di non ritorno prima di perdere uno dei tre motori. In questo caso il pilota si è trovato costretto a decollare, sperando di poter risolvere il problema in volo. Nell’incidente del carico sono morte 14 persone dopo che l’aereo, diretto al Daniel K. Inouye International Airport di Honolulu, ha sviluppato una fiamma quando ancora si trovava sulla pista e si è poi schiantato alle 17:15, ora locale.

LE VERIFICHE
 

«In scenari come questi c’è ben poco da fare se non attenersi alle procedure. Comunque facciamo controlli due volte all’anno per valutare se siamo in grado di affrontare queste situazioni», dice a Il Messaggero un pilota di una società privata che preferisce rimanere anonimo e che ha lavorato per più di 20 anni ad Alitalia.

Il pilota spiega cosa potrebbe essere successo a Louisville: «Durante la preparazione al decollo, l’equipaggio calcola tre velocità fondamentali basandosi su vari fattori come il peso dell’aereo, la lunghezza della pista e le condizioni ambientali.

La prima è la V1, detta ‘velocità di decisione’: se un problema si presenta prima di raggiungerla, l’aereo può ancora fermarsi. Ma se il guasto avviene dopo V1, il decollo deve proseguire. La seconda è la Vr, la velocità alla quale il pilota inizia a sollevare l’aereo da terra. Infine c’è la V2, la velocità di sicurezza che garantisce che l’aereo possa continuare a salire anche se un motore non funziona».

E poi aggiunge: «Nel caso dell’MD-11 la V1 era quasi sicuramente inferiore alla Vr. Se l’avaria è avvenuta dopo la V1 ma prima della Vr il decollo doveva essere continuato in attesa del raggiungimento della Vr che è la velocità alla quale si inizia il distacco da terra», ha concluso. UPS e FedEx hanno annunciato di aver temporaneamente messo a terra tutti i loro aerei cargo MD-11, parlando di una misura presa «per eccesso di precauzione» dopo l’incidente. Lo schianto ha causato anche la chiusura dell’aeroporto internazionale di Louisville, uno dei principali hub del gruppo di spedizioni. «La sospensione dei voli ha effetto immediato. Abbiamo preso questa decisione in modo preventivo, seguendo la raccomandazione del produttore dell’aeromobile», ha comunicato UPS in una nota ufficiale.

LA DINAMICA
 

La decisione di mettere a terra gli aerei è arrivata dopo che Boeing ha chiesto ai suoi operatori cargo di sospendere i voli, in seguito a una revisione interna sulla sicurezza che ha evidenziato la necessità di «ulteriori analisi ingegneristiche», secondo quanto dichiarato da un portavoce del costruttore aeronautico americano.

L’aereo cargo volava con un carico molto pesante (ma non pericoloso) e il serbatoio pieno di carburante: i video mostrano come facesse fatica a prendere quota. I dati registrati prima dello schianto mostrano che era arrivato a un massimo di 53 metri di altezza a una velocità di 340 chilometri orari.

Nell’impatto l’aereo è esploso in fiamme e almeno due attività commerciali nelle vicinanze sono state colpite dai rottami, ha dichiarato il governatore del Kentucky Andy Beshear. La Kentucky Petroleum Recycling è stata colpita «in modo piuttosto diretto», ha detto Beshear, mentre una seconda attività – Grade A Auto Parts – è stata anch’essa danneggiata.


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