La notizia della scomparsa di Peppe Vessicchio, avvenuta l’8 novembre 2025, ha lasciato un dolore profondo nel mondo della musica italiana. Direttore d’orchestra amatissimo, volto indelebile del Festival di Sanremo, Vessicchio ha saputo unire tecnica e umanità come poche persone hanno saputo fare.
Tra i tanti che lo hanno conosciuto e stimato, c’è Enrico Melozzi, musicista e direttore d’orchestra che negli ultimi anni aveva condiviso con lui il palco dell’Ariston. Nel ricordarlo, Melozzi ha fatto riferimento a quel Sanremo del 2023 in cui i due avevano diretto insieme, a quattro mani: un momento rimasto impresso nella memoria del pubblico e nella storia del festival.
Enrico Melozzi ricorda Vessicchio: la direzione a 4 mani a Sanremo 2023
Peppe Vessicchio è scomparso a 69 anni per una polmonite interstiziale. Una perdita inaspettata che ha colpito il mondo della musica, ma anche tutti quelli che negli anni hanno imparato a volergli bene per la sua gentilezza e la passione con cui viveva ogni nota.
Enrico Melozzi, intervistato da la Repubblica, ha voluto ricordarlo attraverso uno dei momenti più belli condivisi insieme: il Sanremo del 2023, quando, al Teatro Ariston, si presentarono insieme per dirigere a quattro mani: “Mi fa tristezza pensare che con me è stata l’ultima volta che è salito sul podio per dirigere, in gara” racconta Melozzi.
Tutto nacque quasi per gioco: “Al FantaSanremo, se il brano era diretto da Vessicchio valeva 25 punti, ma lui non aveva artisti. Era a Sanremo per il podcast di Fedez, Muschio Selvaggio. Mi venne l’idea: venerdì dirigiamo in coppia. Lo chiamo: ‘Peppe, sei ripartito? Ti sei portato lo smoking? Domani fai questa follia?’. Si prese qualche ora per pensarci, disse sì“.
Una dolcissima sorpresa anche per Amadeus, che nel 2023 era direttore artistico della kermesse: “Corsi in albergo da Amadeus: ‘Dirigo a quattro mani con Vessicchio‘. L’idea gli piacque, ma si raccomandò: deve essere una sorpresa. Con Peppe non facemmo neanche la prova insieme, figuriamoci in teatro con i telefonini cosa sarebbe successo”.
E poi quella sera, davanti al pubblico dell’Ariston: “Quando ci siamo diretti verso il podio la gente non si era resa conto, poi scattò l’applauso, un delirio. Con la mano tenevamo insieme la bacchetta. Feci un post e lo dedicai alla cooperazione tra musicisti: il nostro è un mondo di persone con un ego smisurato, difficile vedere due direttori d’orchestra che stringono la stessa bacchetta. Con Peppe è stato bellissimo”.
Peppe Vessicchio, il ricordo degli amici dello spettacolo
Enrico Melozzi racconta di aver sempre avuto grande stima per Peppe Vessicchio, fin da quando era ragazzo. Con il tempo, il rispetto artistico si era trasformato in un legame sincero, fatto di stima e affetto reciproco.
“Era così come lo vedevi. Un po’ timido, fiero di andare a dirigere, elegante nei modi, nei toni, nel relazionarsi con le persone. Una persona di altri tempi, napoletano colto, nobile“.
Un ricordo pieno di dolcezza che si intreccia con quello di tanti colleghi, artisti e appassionati, che stanno rendendo omaggio al maestro. Musicisti, cantanti e amici, attraverso foto e aneddoti, hanno voluto raccontare chi era davvero Vessicchio: una figura familiare sul podio di Sanremo, ma anche un uomo in grado di unire generazioni, di far sentire la musica come un linguaggio comune, semplice e vero.
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