Ora, dopo l’opposizione alla decisione della Procura, spetta al gip decidere o meno sull’avvio della procedura di sequestro. I faldoni vennero rubati dalla casa dei successori di Vasari nel 1980

Spetta al gip di Roma l’ultima parola sul decennale braccio di ferro tra l’università di Yale e gli eredi dell’architetto e pittore rinascimentale Giorgio Vasari intorno a tre filze, contenenti anche lettere tra Vasari e Michelangelo. Trafugate dalla casa degli eredi nel 1980 e ottenute dall’ateneo alla fine degli anni 80 in maniera mai del tutto chiarita, le filze fanno parte della biblioteca della Yale. Gli eredi le reclamano, sostenendone la proprietà e chiedono la confisca. L’università americana ne rivendica il possesso in buona fede. 

Gli eredi in lite anche con lo Stato

La Procura ha dato parere sfavorevole alla confisca sostenendo che sia impossibile individuare gli autori del furto e pertanto bisogna considerare l’università- in qualità di persona giuridica in possesso – in buona fede. Certo la stessa Procura osserva come la collaborazione con le autorità statunitensi sia  stata infruttuosa. La famiglia si è opposta, rilevando invece che Yale non ha mai dato prova di come sia entrata in possesso dei documenti, e ciò attesterebbe la consapevolezza della provenienza illecita. Ora, dopo l’opposizione alla decisione della Procura, spetta al gip decidere o meno sull’avvio della procedura di confisca. Va ricordato che una parte dell’archivio è stato confiscato dallo Stato e con gli eredi c’è un contenzioso al riguardo. Gli stessi eredi hanno un contenzioso con lo Stato per quanto riguarda le altre 31 filze, confiscate qualche anno fa. Il problema è la valutazione.



















































10 novembre 2025 ( modifica il 10 novembre 2025 | 14:43)