Nel 2026 arriveranno alcune novità per quanto riguarda le autostrade. Infatti, come avevamo scritto alla fine di settembre, a parte dal prossimo aprile 2026 scatteranno i rimborsi dei pedaggi in caso di disservizi autostradali. Tuttavia, la proposta presentata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti presenterebbe una serie di criticità come ha messo in evidenza il Codacons. In particolare, l’associazione punta il dito sui rimborsi per blocchi della circolazione in autostrada.
TROPPI VINCOLI E LIMITAZIONI
Nel caso di eventi perturbativi alla regolare circolazione che comportino situazioni di traffico bloccato, l’utente ha diritto al rimborso del pedaggio pari al 50% nel caso di traffico bloccato di durata compresa tra 120 e 179 minuti; 75% nel caso di traffico bloccato di durata compresa tra 180 e 239 minuti; 100% nel caso di traffico bloccato di durata pari o superiore a 240 minuti.
Questo è quanto si legge nella proposta dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Secondo l’associazione dei consumatori, a parte la dicitura “eventi perturbativi” definita troppo generica che potrebbe portare a ricorsi e contenziosi, i rimborsi da circolazione paralizzata scatterebbero solo se nel caso l’utente rimanesse “imprigionato” in autostrada almeno 2 ore. Inoltre, i rimborsi sarebbero in tal caso solo parziali. Per un rimborso totale serve invece rimanere bloccati in autostrada almeno per 4 ore, un tempo giudicato eccessivo.
Ma c’è di più perché le società autostradali potranno recuperare i rimborsi pagati, scaricando sulla collettività i relativi costi sostenuti. Come? Attraverso un aumento dei pedaggi autostradali. Infatti, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti afferma che “gli importi complessivi annui a consuntivo corrisposti agli utenti per i rimborsi di cui alla Misura 8-bis.1 possono essere recuperati dai concessionari tramite il pedaggio, limitatamente ai primi 5 anni di applicazione, secondo la seguente progressione:
- il primo anno, nella misura del 100%;
- il secondo anno nella misura dell’80%;
- il terzo anno nella misura del 60%;
- il quarto anno nella misura del 40%;
- il quinto anno nella misura del 20%”.
Infine, il Codacons ricorda un’ulteriore novità in arrivo i cui effetti si vedranno, però, solamente nel 2027. I pedaggi autostradali saranno legati agli investimenti realmente realizzati dai gestori e al raggiungimento di determinati standard qualitativi fissati dall’ Autorità. I concessionari che non faranno investimenti o non raggiungeranno gli obiettivi prefissati saranno costretti a ridurre le tariffe praticate agli automobilisti nella misura dello 0,5%.