Negli ultimi anni, la geografia dell’e-commerce ha subito una trasformazione evidente. I marketplace non competono più soltanto su ampiezza di catalogo, puntualità delle consegne o servizi aggiuntivi – settori in cui Amazon ha costruito, negli ultimi dieci anni, una leadership quasi indiscussa. La vera battaglia oggi si combatte sul terreno dei prezzi più bassi possibili, un settore dove sono emersi nuovi attori come Shein, Temu e altri operatori basati su catene logistiche “snellite” e centrate sull’import diretto dalla Cina. 
Amazon, che ha sempre fatto della velocità il proprio marchio, ora si muove su una strada parallela: offrire prodotti a basso prezzo, ma all’interno di un ambiente familiare e regolato. Il risultato è Haul, una sezione separata ma integrata nel suo ecosistema, pensata per acquistare articoli economici, spesso di fascia entry-level, con consegne più lente ma con le garanzie a cui gli utenti sono abituati.

Amazon Haul offerta Black November

In questo contesto arriva la promozione del momento: oggi e domani (10 e 11 novembre), gli utenti possono utilizzare il codice LUCKY10 e ottenere uno sconto di 10 euro su un acquisto effettuato all’interno di Haul. È una mossa tattica, non semplicemente commerciale. Un incentivo pensato per spingere a «provare» la piattaforma, verificandone la meccanica e l’esperienza d’uso. Lo sconto è utilizzabile una sola volta per account, non è cumulabile con altre offerte ed è valido solo su articoli idonei. La consegna gratuita scatta sopra i 15 euro: soglia bassa, ma non bassissima, studiata per stimolare le cosiddette “micro-composizioni di carrello”, ovvero la pratica di comprare più piccoli oggetti piuttosto che un singolo acquisto unitario.

Haul è una sezione interna e ufficiale di Amazon, ma strutturata come se fosse una sorta di “mercato parallelo”. Non sostituisce l’esperienza classica né la modifica: convive con essa. Il punto non è vendere gli stessi articoli a prezzi più bassi, bensì intercettare una fascia di utenti – soprattutto giovani – che negli ultimi anni ha cominciato a spostarsi su piattaforme percepite come più “spensierate” nella spesa quotidiana: un paio di orecchini a 2 euro, una custodia per smartphone a 1,50 euro, una mini-lampada da scrivania a 6 euro.
Prodotti a prima vista impulsivi, di quelli che raramente si cercano perché necessari, ma che si acquistano perché costano poco. In questo senso, Haul è un ponte: mantiene l’interfaccia di Amazon (riconoscibile, stabile, rassicurante), ma propone una logica di acquisto “da vetrina rapida”, fatta di micro-prezzi. I cataloghi sono ampi e attraversano quasi tutte le categorie tradizionali: elettronica minuta, accessori casa, gadget tech, articoli per la cura personale, piccoli oggetti moda.
La differenza principale, rispetto all’Amazon a cui siamo abituati, riguarda la logistica: i tempi di consegna sono più lunghi, spesso tra una e due settimane. È il prezzo dello sconto. Una spedizione più lenta significa un modello di stoccaggio semplificato, con prodotti che talvolta viaggiano direttamente dal produttore al cliente, senza passare dai magazzini di distribuzione nazionali. È un modello che ricorda da vicino quello dei grandi operatori orientali: meno passaggi logistici, più margine sul prezzo finale.

Il vantaggio (e la contraddizione) dell’acquisto low cost garantito

Perché Haul sta piacendo? Perché promette qualcosa che finora sembrava difficile conciliare: prezzi molto bassi con le tutele tipiche di Amazon. Politica dei resi chiara, assistenza clienti reattiva, pagamenti sicuri, gestione del rimborso collaudata. Per chi è già abituato alla piattaforma, tutto si traduce in un passaggio quasi naturale: si entra, si sceglie, si ordina.
La spedizione gratuita oltre i 15 euro è parte della stessa strategia. È una soglia calcolata: chi acquista un solo piccolo oggetto probabilmente accetterà la spesa aggiuntiva di spedizione oppure sceglierà, per ottenere la gratuità, di aggiungere altri articoli. Questo meccanismo stimola una forma di “completamento del carrello” che non è nuova nel commercio elettronico, ma qui è resa evidente. In alcuni casi, inoltre, Haul propone sconti progressivi in base al totale dell’ordine, un metodo che incoraggia acquisti multipli piuttosto che singoli.
C’è però anche una contraddizione implicita. Il low cost è spesso sinonimo di quantità, non di durata. E la questione della sostenibilità entra in gioco: più prodotti economici significa, potenzialmente, più scarti, più resi, più movimentazione. Amazon non è nuova a questo tipo di critiche e dovrà confrontarsi con esse anche in relazione a Haul. Da parte dell’azienda, la risposta si basa sullo schema delle responsabilità tracciabili: se un prodotto non corrisponde alle aspettative, può essere restituito entro 15 giorni. Ma la domanda resta: la convenienza immediata giustifica la produzione e la circolazione di oggetti a breve ciclo di utilizzo?

L’effetto concorrenza: Temu, Shein e la normalizzazione del “micro-prezzo”

Per comprendere Haul, bisogna allargare il campo. La vera partita si gioca contro Temu e Shein, due piattaforme che negli ultimi due anni hanno cambiato l’immaginario dell’e-commerce “pop”. Hanno normalizzato l’idea che comprare un oggetto da pochi euro, anche senza reale necessità, sia un gesto quasi neutro, ripetibile, leggero. Un comportamento d’acquisto più vicino al gesto di scorrere un feed che a quello di preparare una lista della spesa.
Amazon ha osservato questo fenomeno e ha capito che la risposta non poteva essere esclusivamente nella rapidità o nella qualità della consegna – ambiti in cui era già ampiamente avanti – ma nella percezione di accessibilità. Haul nasce quindi come un segmento competitivo e difensivo allo stesso tempo: impedire che le nuove generazioni identifichino l’idea del “risparmio veloce” con piattaforme esterne.
C’è un dato interessante: le recensioni. Su Haul, il sistema di valutazione è lo stesso dell’Amazon “classico”, ma spesso i prodotti sono relativamente nuovi o hanno storicità ridotta. In questo senso, la reputazione si costruisce in tempo reale. Un oggetto può passare in pochi giorni dall’essere “rivelazione da 3 euro” a “non ne vale la pena”. L’esperienza è più fluida, e gli utenti sono consapevoli di prendere parte a un ambiente dinamico, dove si sperimenta più di quanto si scelga per necessità.

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10 novembre 2025