di
Alfio Sciacca

La sorella di Vito Mezzalira contro Mariuccia Orlando, indagata per omicidio: «Ha vissuto per anni a pochi metri dal suo cadavere». Tra pensione e prelievi la donna avrebbe intascato circa 100 mila euro

Stretti l’uno all’altra davanti all’albero di Natale. Sotto un messaggio: «Sono andata a trovarlo. Ora sto scendendo dal treno, appena arrivo a casa ti chiamo». Così, nel dicembre 2021, Mariuccia Orlando continuava a inventarsi di tutto per provare a rassicurare la cognata Domenica che da due anni chiedeva disperatamente notizie del fratello che si era improvvisamente volatilizzato. Una sequela di bugie. Fino a quell’immagine natalizia, che in realtà era un pessimo fotomontaggio. In quel momento Vito Mezzalira, 70 anni, ex postino in pensione, era già sepolto sotto quattro metri di terra e poi coperto con una colata di cemento nel giardino della villetta di Sagrado (Gorizia) dove viveva con la compagna.

Sarebbe stato proprio quest’ultimo inciampo a convincere la sorella del postino che era arrivato il momento di rivolgersi ai carabinieri. «A quel punto ho detto basta — racconta Domenica Mezzalira —. Era chiaro che c’era qualcosa che non tornava». Un anno dopo scattano le prime indagini. «In realtà i sospetti ce li avevo anche da prima, ma mi dicevano che dovevano essere le figlie di mio fratello a fare la denuncia. Dopo quel fotomontaggio non potevo più stare ad aspettare». 



















































«È fuggito con i soldi»

Per anni Mariuccia Orlando aveva raccontato le storie più assurde. «All’inizio mi ha detto: “Vito è andato via di casa all’improvviso. È scappato con la barista del paese e si è portato dietro tutti i soldi”». Ma intanto continuavano i prelievi dal suo conto corrente e soprattutto veniva regolarmente ritirata la pensione da 1.500 euro al mese. In quattro-cinque anni la donna avrebbe intascato circa 100 mila euro. Prelevava e inventava. 

«Ma come è possibile che la pensione venga ritirata? Le chiedevo — ricorda la sorella —. E lei mi diceva che lo faceva per conto di Vito. A un certo punto ha preso a raccontarmi che mio fratello si era dovuto nascondere in una località segreta perché era inseguito da persone pericolose alle quali doveva dei soldi. Un posto che conosceva solo lei e dove gli portava periodicamente il denaro». Anche ai conoscenti raccontava storie assurde. «Quando le ho chiesto dove fosse finito Vito che non vedevamo da tempo — ricorda una vicina di casa — ci ha detto che era dovuto andare in Friuli per fare dei lavori in casa di un amico». L’ennesima bugia.

Dopo i primi controlli avviati dai carabinieri di Gorizia aveva inviato persino un messaggio spacciandosi per il postino. «Ciao Domenica sono Vito — scriveva —. Ho sentito la Mariuccia e mi ha detto la V. ha mandato due volte i carabinieri a casa… credo di non dover rendere conto a nessuno». E quando Domenica si era fatta pressante, chiedendo di potere almeno parlare con il fratello, la cognata l’aveva bloccata o si era resa irreperibile al telefono. 

Il pozzo tombato

«Io me lo sentivo che aveva qualcosa da nascondere — dice ora la donna —. Mio fratello era un uomo buono e molto affettuoso. Anche se ci vedevamo poco, perché io vivo nel Mantovano, non poteva sparire senza almeno farsi sentire». Per questo non è sorpresa della svolta di venerdì con la scoperta di resti umani nella villetta dove il postino, separato dalla prima moglie, viveva con Mariuccia Orlando. «Quel che non mi dà pace è pensare che questa donna, oltre a dire tante bugie, ha continuato a vivere nella stessa casa a pochi metri dal cadavere di mio fratello».

Per localizzare il punto in cui era nascosto quel che resta del corpo l’input è arrivato dalle immagini satellitari che mostravano un vecchio pozzo tombato rispetto a qualche anno prima. Lì dentro, in un sacco di plastica, c’erano indumenti e ossa. Gli esami di laboratorio diranno se si tratta di Vito Mezzalira. «Io non ho dubbi — insiste la sorella —. Resta solo da capire se l’hanno ucciso o hanno approfittato della sua morte. In questo caso sarà stata una morte improvvisa, altrimenti lui si sarebbe fatto sentire». Con l’ex compagna è indagato per omicidio anche il fratellastro Moreno Redivo. L’uomo viveva nella stessa villetta. «Voglio giustizia — si dispera Domenica —, quella donna voglio anche vederla in faccia. Mi deve dire perché l’ha fatto e come può vivere con questo peso sulla coscienza».

11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 07:33)