di
Marco Bonarrigo
Chiesto il deferimento per Tavian alla vigilia di Milano-Cortina. La replica: «Ho solo rimosso una segretaria sostituendola con una persona capace»
La giovane Federazione italiana sport paralimpici invernali che dal prossimo 6 marzo schiererà dieci sciatori alle Olimpiadi di Milano-Cortina è al centro di una bufera etica e politica che ne sta destabilizzando i vertici ma anche la gestione sportiva. La federazione nasce nel 2010 grazie a Tiziana Nasi, cugina di Gianni Agnelli, colei che ha finalmente aperto le piste di discesa, fondo e snowboard italiane ai disabili.
Presidente delle Paralimpiadi di Torino 2006 e della Fisip per 12 stagioni, Nasi ha ceduto il timone al friulano Paolo Tavian nel 2022. Con una procedura che ha rarissimi precedenti in una giustizia sportiva sempre morbida con i poteri politici che la nominano e stipendiano, lo scorso 21 ottobre il procuratore Stefano Comellini (l’equivalente del pubblico ministero nella giustizia penale), dopo sei mesi di indagini ha chiesto il deferimento di Tavian per violazioni gravissime dei principi di lealtà e correttezza dei tesserati.
Contro le donne
Stando a Comellini, Tavian sarebbe responsabile di «abusi psicologici, molestie, minacce in danno del segretario generale Sonia Nolli e di altri componenti della segreteria», avendola denigrata con frasi tipo «qui il mondo va alla rovescia, adesso le donne pensano di prendere il potere», «bestemmiando ripetutamente all’interno degli uffici federali» ed «escludendo sistematicamente la segretaria dai procedimenti gestionali e dagli incombenti federali» oltre a chiedere ad altre dipendenti di spiarla.
Il risultato? Secondo il procuratore, una malattia che ha costretto la Nolli — demansionata dal ruolo di capo dell’amministrazione — a servirsi di sostegno farmacologico e psicologico (è tutt’ora in malattia), provocato le dimissioni senza preavviso di due dipendenti (su cinque) per grave stress lavoro-correlato, la rinuncia al rinnovo del contratto di collaboratori che non hanno più voluto «assumere responsabilità professionali e personali incompatibili con la nostra etica» e che hanno destabilizzato la federazione.
Nella lettera di dimissioni, la segretaria M.C. racconta che il presidente «vedendomi maneggiare il cellulare mi chiese di consegnarglielo. Lo appoggiai sulla scrivania e lui disse: “Non ho fiducia in lei”. Il deterioramento delle condizioni di lavoro mi costringe ad andarmene». Tre consiglieri federali (Lambiase, Lanthaler, Sabidussi) si sono dissociati dalla rimozione di Nolli come pure i revisori dei conti.
Password disabilitata
In contatto con gli organi di giustizia del Comitato paralimpico italiano (Cip), il procuratore Comellini ha audito testimoni che avrebbero raccontato come Tavian chiedeva ad alcune dipendenti di verificare i loro messaggi e di «redigere verbali dando atto di circostanze che non erano state trattate nel corso delle riunioni».
Arrivando a disabilitare le password della segretaria generale (una delle rare donne in un ruolo amministrativo apicale nelle 50 federazioni italiane) e per sostituirla con un uomo di sua fiducia. L’atto di deferimento è quasi sempre presupposto di un processo sportivo in cui — viste le accuse — Tavian potrebbe rischiare la radiazione.
Ma il presidente ha pronta la contromossa: da sabato scorso sul sito Fisip è online un bando per reclutare un nuovo procuratore e rinnovare i tribunali interni, compreso quello di primo grado che dovrebbe giudicarlo. Uno sgambetto (rimuovere il giudice naturale, annullando il deferimento) riuscito in passato ad alcune federazioni ma difficile da attuare oggi con una giustizia sportiva in forte discussione per la sua non terzietà (il ministro dello sport Abodi ha chiesto una riforma) e dopo che il Cip ha seguito e autorizzato tutta l’inchiesta.
La replica
Paolo Tavian nel rispondere al Corriere della Sera si è fatto affiancare dall’avvocato Domenico Viola, nominato il 28 ottobre quale consulente legale Fisip. Tavian prova ad essere pacato: «Se ci sono testimoni contro di me — spiega — lo trovo normale, si è creato un gruppo con uno scopo preciso. Io ho solo rimosso una segretaria sostituendola con una persona capace e ora abbiamo ristabilito la parte contabile perché la complicità tra certe persone aveva creato problemi».
Meno conciliante l’avvocato Viola. «Il mandato del procuratore potrebbe essere scaduto, quel personaggio per me è un abusivo — spiega il consulente —. Su di lui faremo un esposto all’ordine degli avvocati e a breve presenteremo al Cip i nuovi organi di giustizia per l’autorizzazione. Non ho mai visto un papocchio simile, quasi un’aberrazione. Allo stato attuale, le parole della segretaria Nolli sono il nulla più assoluto, avallato dal Collegio Revisori dei Conti. Questi prima li allontaniamo, prima li mandiamo via con le giuste contestazioni e prima la Federazione si libera di un cancro».
11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 07:23)
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