Il DS delle Zebre ricorda la touche che segnò la prima storica vittoria degli Azzurri sul Sudafrica nel 2016

George Biagi: “Leggemmo in anticipo la loro giocata, rubammo la palla e la calciammo fuori”

19 novembre 2016, Firenze, Stadio Artemio Franchi: a tempo scaduto George Biagi ruba la touche al Sudafrica, Tommaso Allan calcia la palla fuori e gli Azzurri per la prima volta nella storia battono gli Springboks 20-18.

“Ricordo la touche finale: c’eravamo io, Sergio Parisse, Bibi Quaglio e Simone Ferrari. Eravamo pronti a saltare con Sergio, poi siamo riusciti a leggere in anticipo la loro giocata e a capire che Mbonambi avrebbe lanciato davanti, quindi sono saltato io e siamo riusciti a rubare il pallone e calciarlo fuori” dice il DS delle Zebre Parma.

“Lì per lì forse non ci siamo resi conto del significato di battere il Sudafrica, lo abbiamo capito gradualmente. Ricordo la grande festa nello spogliatoio, è stato un momento veramente speciale, ma ricordo anche il silenzio incredibile quando siamo entrati in quello del Sudafrica: erano distrutti, non credo di aver mai visto uno spogliatoio così” aggiunge Biagi.

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I test autunnali del 2016 non si aprirono bene per gli Azzurri che nella prima partita con gli All Blacks persero 10-68.

“Conor O’Shea fece un ottimo lavoro perché la settimana prima avevamo preso una batosta contro gli All Blacks e lui fu bravo a gestirla nel modo giusto. Decidemmo di concentrarci subito sul Sudafrica perché sapevamo che avremmo avuto un’occasione unica. E poi avevamo nello staff Brendan Venter che conosceva le dinamiche di gioco degli Springboks. Sapevamo che nel momento in cui saremmo riusciti a togliere loro quelle certezze (fisicità e avanzamento palla in mano), dimostrandoci all’altezza in mischia e nello scontro fisico, li avremmo messi in difficoltà, e così è stato” ricorda George Biagi.

All’intervallo la sfida è 10-12 per gli ospiti: “Ci siamo detti che eravamo in partita, che dovevamo continuare a fare ciò che stavamo facendo e che la pressione era tutta su di loro. Sapevamo che rimanendo attaccati al risultato avremmo avuto altre occasioni per segnare e che loro avrebbero potuto perdere la testa”.

La meta di Giovanbattista Venditti al 56′ è l’epidodio che spezza l’equilibrio del match: “In qualche modo è diventata iconica nella storia del nostro rugby: tutti ricordiamo Giamba che asfalta Jantjies e va a segnare”.

Da quel giorno, in 9 anni, sono successe tante cose, su tutte le due vittorie mondiali del Sudafrica, ora la squadra da battere e che sembra irraggiungibile.

“Si ricorda sempre che quel Sudafrica era in crisi, ma in campo c’erano tanti giocatori che 3 anni dopo avrebbero vinto la Coppa del Mondo. È un risultato che ricordo sempre con grande orgoglio, soprattutto pensando al fatto che oggi il Sudafrica sta dominando il rugby mondiale. È una partita che secondo me ha fatto la storia del nostro movimento” chiude George Biagi.

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