di
Simona Marchetti
La 27enne figlia di Michael Jackson e dell’ex moglie Debbie Rowe è sobria da cinque anni, ma gli eccessi del passato le hanno provocato un problema di salute
Convive da circa sette anni con una perforazione del setto nasale, diretta conseguenza dell’abuso di droghe del passato. Ora però che è pulita da un lustro, Paris Jackson ha voluto condividere con i propri follower il problema che ha, spiegando però che non è solo estetico, perché le provoca fastidi quando respira. «Mi sono resa conto di non aver mai affrontato pubblicamente questo tema, ma a volte può essere molto evidente – ha detto la figlia di Michael Jackson e dell’ex moglie Debbie Rowe in un video, rilanciato su un fan account di TikTok – .Ho un fischio fortissimo che si sente quando respiro dal naso, e succede perché ho quello che si chiama “setto nasale perforato”».
E per meglio chiarire di cosa stia parlando, la 27enne cantante e modella ha illuminato l’interno della narice con la torcia dello smartphone, mostrando la cavità che collega i due lati del naso. «È esattamente da dove pensate che provenga», ha ammesso Paris con una sincerità disarmante, facendo capire chiaramente che la causa del buco risale al periodo in cui faceva uso di droga e di cocaina in particolare. «Non fate uso di droghe, ragazzi – ha esortato infatti la ragazza rivolgendosi alla videocamera, salvo però aggiungere subito dopo – oppure fatelo, ognuno deve vivere le esperienze di cui ha bisogno nella vita. Non dirò a nessuno cosa fare, io non lo consiglio, perché mi ha rovinato l’esistenza».
Sebbene la sua condizione sia risolvibile con un’operazione chirurgica, ha deciso che non si sottoporrà ad alcun intervento. «Devi assumere antidolorifici per un’operazione del genere, e io non voglio rischiare di rompermi la testa con quella roba e di riavvicinarmi a quel mondo», ha concluso Paris che in un altro video, condiviso poco tempo fa, aveva mostrato le medaglie dei “sobriety chips” che segnano ogni anno di sobrietà e aveva ringraziato chi le era stato vicino durante il percorso di riabilitazione questi ultimi cinque anni, ammettendo di dovere la vita proprio a queste persone.
11 novembre 2025
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