Uno dei maggiori nemici degli automobilisti e allo stesso tempo una miniera d’oro per le amministrazioni. L’autovelox si conferma un oggetto della discordia e ora potrebbe diventarlo ancora di più, con l’arrivo di una nuova telecamera ancora più spietata.

Si chiama “Speed on Green” e nel Regno Unito sta facendo tremare chiunque si metta al volante. Un sistema di controllo della velocità che, con un singolo autovelox, ha già raccolto oltre 2,7 milioni di euro in multe in un solo anno, trasformandosi nel peggior incubo degli automobilisti e nel sogno di ogni ente locale.

Com’è fatto

A differenza degli autovelox tradizionali, i nuovi Speed on Green sono installati direttamente sui semafori e non monitorano solo chi passa col rosso: la loro funzione è più sofisticata, e per certi versi più subdola. Queste telecamere, infatti, registrano la velocità dei veicoli quando il semaforo è verde, analizzando tutte le corsie contemporaneamente. In altre parole, anche se il conducente rispetta il semaforo ma accelera oltre il limite consentito, la multa scatta comunque.

La tecnologia impiegata è di ultima generazione: ogni dispositivo è collegato a un sistema radar che misura la velocità in tempo reale e incrocia i dati con quelli dei limiti imposti in quel punto. Non c’è margine di errore, né tolleranza: basta un leggero eccesso per vedersi recapitare il verbale a casa.

Risultati eccellenti

Il primo esperimento è stato avviato sulla A38, nei pressi di Sutton-In-Ashfield, nel Nottinghamshire. Un tratto di strada apparentemente tranquillo, ma dove i nuovi Speed on Green hanno messo in ginocchio gli automobilisti britannici. Nel giro di dodici mesi, il sistema ha registrato 24.311 infrazioni, con una media di 70 multe al giorno. Il risultato? Oltre 2,7 milioni di euro incassati in sanzioni. Una cifra record, che ha immediatamente attirato l’attenzione di altre amministrazioni locali, pronte a replicare il modello.

Secondo le autorità, l’obiettivo non è quello di fare cassa, ma di ridurre gli incidenti legati all’eccesso di velocità, soprattutto agli incroci urbani, dove spesso bastano pochi chilometri orari in più per causare tamponamenti o investimenti. E in effetti, nei mesi successivi all’introduzione del sistema, i dati parlano chiaro: gli incidenti gravi nella zona sono diminuiti sensibilmente. Ma, dall’altra parte, i cittadini lamentano un approccio eccessivamente punitivo. Molti automobilisti segnalano di aver ricevuto multe per pochi chilometri orari oltre il limite, a volte senza rendersi conto di aver commesso un’infrazione.

Ora gli automobilisti europei tremano

Di fronte a risultati così evidenti, sia in termini di sicurezza che di incasso, diversi Paesi europei potrebbero valutare di importare la tecnologia. L’Unione Europea, da parte sua, spinge da tempo per una maggiore uniformità dei sistemi di controllo della velocità, con l’obiettivo di ridurre le vittime della strada del 50% entro il 2030. E gli Speed on Green potrebbero diventare un tassello chiave di questa strategia.

Resta il dubbio, però, su quanto un sistema così rigido possa essere accettato dagli automobilisti. In un momento storico in cui si discute di limiti, di libertà e di equilibrio tra sicurezza e sanzioni, questi nuovi autovelox sembrano rappresentare perfettamente il futuro del controllo stradale: preciso, tecnologico, ma anche spietato. Per ora la rivoluzione resta confinata oltremanica. Ma se la loro efficacia continuerà a essere confermata, è solo questione di tempo prima che anche in Europa — e magari in Italia — si inizi a parlare di autovelox infallibili ai semafori. E allora sì, a tremare non saranno solo gli automobilisti britannici.