di
Marta Serafini

L’esponente della destra messianica festeggia alla Knesset il primo sì al progetto di legge che reintroduce la pena capitale per coloro che uccidono israeliani per motivi di «razzismo»

DALLA NOSTRA INVIATA
GERUSALEMME A molti i baklava di Ben-Gvir sono apparsi tutt’altro che facili da digerire.  Non è passato inosservato il ministro per la la Sicurezza nazionale israeliano che festeggia il primo sì alla Knesset alla legge per la pena di morte ai terroristi, offrendo dolcetti a poche ore dall’incontro tra il premier Benjamin Netanyahu e il consigliere di Donald Trump, Jared Kushner proprio per trovare una soluzione che sblocchi l’uscita dai tunnel degli ultimi miliziani di Hamas asserragliati nella Striscia.

Il leader dell’estrema destra messianica si aggira per i corridoi del Parlamento con un vassoio. Serve i pasticcini ricoperti di miele che si appiccica alla mani per festeggiare a gran voce il risultato dell’aula. «Potere Ebraico (Otzma Yehudit, di cui Ben-Gvir è il leader) è sulla buona strada per fare la storia», esulta. 

Ma la controversa proposta di legge promossa dalla collega parlamentare, Limor Son Har-Melechda, passata in prima lettura con 39 voti a favore e 16 contrari, rischia di bloccare o quanto meno ostacolare il processo di pace.
Altro che miele. Il disegno normativo prevede la pena di morte per coloro che uccidono israeliani per motivi di «razzismo» e «con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua terra». Gli oppositori hanno sottolineato che, così formulata, si applicherebbe solo agli arabi che uccidono ebrei e non ai terroristi ebrei. Non un bel segnale mentre Trump chiede a Bibi di trattare per dare un salvacondotto ai terroristi in cambio del disarmo.  In Israele formalmente vige la pena di morte ma è stata applicata solo una volta, nel 1962, nel caso di Adolf Eichmann, uno degli «architetti» dell’Olocausto.

Tecnicamente la condanna a morte è consentita nei casi di alto tradimento, nonché in determinate circostanze previste dalla legge marziale vigente all’interno delle Idf e in Cisgiordania, ma attualmente richiede una decisione unanime da parte di un collegio di tre giudici e non è mai stato attuata. 



















































Il disegno di legge verrà ora trasmesso in commissione per le ultime due letture necessarie. Ma per l’ultradestra messianica quello di ieri è già un successo da rivendicare e mostrare in rete. Fino a che l’ultimo baklava non è stato ingoiato e gli uscieri della Knesset hanno fatto riporre il vassoio. 

11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 17:14)