Tutto era gestito da un software realizzato dal team del canale e chiamato Discharge Loop, collegato a un sistema anti-crash che evitava che i modelli andassero in blocco e invalidassero il test. Qui sopra il video integrale che riassume due anni in appena 8 minuti che riepilogano tutte le fasi dalla realizzazione dell’infrastruttura alla raccolta dati fino ai risultati finali, che sollevano questioni interessanti.
I risultati dello studio
Riassumendo in una frase: caricare lo smartphone in modo rapido e con rabbocchi frequenti non danneggia la batteria, che al contrario mostra un degrado del tutto paragonabile al classico metodo standard di ricarica lenta. Dopo 500 cicli completi, gli iPhone 12 con ricarica rapida hanno perso il 12,3% della capacità contro l’11,8% della ricarica lenta, mentre gli iQOO 7 hanno perso rispettivamente 8,5% con ricarica rapida (da notare, fino a 120 watt) e 8,8% con quella lenta, che risulta meno efficiente. Lo studio ha smontato anche altri due consigli molto popolari: mantenere uno smartphone già al 100% collegato alla ricarica non ha rilevato significativi danni neppure dopo una settimana continua; inoltre, mantenere sempre il range di ricarica tra il 30% e l’80% risparmia solo il 2-4% di perdita di capacità della batteria.
Infine, il video sottolinea come il momento consigliato per sostituire la batteria sia quando scende sotto l’80% di capacità, perché in quel momento può mostrare malfunzionamenti e una riduzione drastica dell’autonomia.