Lo spagnolo rimonta l’americano dopo quasi 3 ore di grande tennis per la seconda vittoria su due alle Atp Finals, ma non è ancora matematicamente in semifinale. Se batterà Musetti all’ultima giornata chiuderà il 2025 in testa al ranking

11 novembre 2025 (modifica alle 17:57) – TORINO

La solidità (ma anche la qualità) di Taylor Fritz contro l’insostenibile leggerezza che accompagna lo smisurato talento di Carlos Alcaraz: potrebbe essere questa la sintesi, che peraltro è quella un po’ classica di tanti match giocati dallo spagnolo, di una partita chiusa da Carlos al terzo set, 6-7, 7-5, 6-3. Ma il numero uno del mondo ha impiegato due ore e 47 minuti per superare l’avversario.

alti e bassi—  

La partita è da subito una battaglia, fra break e controbreak nei game iniziali, scelte sbagliate di Alcaraz, compresa qualche sciagurata smorzata, brillanti rovesci seguiti da errori madornali, volèe delicate e svariati errori di misura. Dalla parte dell’americano invece c’è tanta concretezza, la capacità di difendersi con un tennis lineare e di non smettere mai di crederci. E’ sempre stato convinto di poter vincere uno Slam e in ogni singola partita dimostra di avere personalità e una totale incapacità di abbattersi. Quanto a Carlitos, di lui ormai si conosce la tendenza ai passaggi a vuoto (già mostrati anche l’altro ieri contro De Minaur) che lo condannano a sprecare energie e a rischiare pesanti sconfitte. E infatti il primo set va all’americano: Carlitos si arrampica fino al tie-break, vinto da Fritz 7-2 con un doppio minibreak e due ace per chiudere. Tutto da rifare per il (provvisorio) numero uno del mondo, che in questa partita si gioca anche la possibilità di rimanerlo a fine anno.

punti chiave—  

La battaglia continua nel secondo set: al quinto gioco subito i primi rischi per Alcaraz: prima sbaglia una smorzata inutile, poi incassa un gran dritto di Fritz, quindi chiude il punto con una volée alta strepitosa, ma anche l’americano dà spettacolo. E’ un momento chiave e Alcaraz resta avanti 3-2, ma sono serviti 22 punti per chiudere. Arrivano poi momenti di respiro per entrambi, con game perfetti alla battuta, e si resta on serve, anche se con il primo set nelle tasche dell’americano è sempre Carlitos a rischiare di più. Si può dire che il tram del successo sia passato per Fritz nel nono game del secondo set, quando sbaglia scelta a campo spalancato e consente allo spagnolo di salire 5-4, nonostante le tante difficoltà incontrate.

resistenza—  

Ma Fritz non si rassegna, cade a terra per fortuna senza conseguenze e continua a lottare. 6-5, 0-40: Fritz è stanco eppure non molla, prova a difendersi ma sbaglia troppo e Carlos ottiene in extremis il break che lo porta al terzo set. Anche nella frazione decisiva si parte in equilibrio, però le forze e la resistenza di Fritz sono calate (colpa dello scivolone? Forse più del pensiero di quella occasione perduta). E il sospiro di sollievo per Alcaraz e i suoi tifosi arriva al sesto game, quando un Fritz ormai in deciso calo si fa breakkare, o meglio si infligge un auto-break con un errore di dritto e un doppio fallo doloroso. A quel punto per Carlitos è quasi fatta: si porta sul 5-2, spreca match point sul servizio di Fritz, delizia il pubblico con una veronica ma Fritz resiste e si arrampica sul 5-3. E’ la volta buona per il talento spagnolo, che stavolta non sbaglia più: nell’ultimo gioco, volée a raffica e nessun match point sprecato. Stanco ma felice (127 punti a 115), Carlitos vede la semifinale: ma sarà già certa solo in caso di vittoria di De Minaur su Musetti stasera. Altrimenti sarà tutto da rimandare all’ultima giornata, proprio contro l’azzurro.