Mentre la Città dei Sassi si trasforma ancora una volta in capitale del cinema con il suo Festival, c’è una storia che merita di essere raccontata. È quella di Eustachio Guida, 30 anni, che ha percorso la strada inversa: partito dalla terra del Malconsiglio per approdare sui set internazionali, oggi rappresenta quel ponte invisibile tra il cinema mondiale e le radici lucane.
La sua ultima fatica? “The Twisted Tale of Amanda Knox”, produzione Hulu/Disney+ che ha riportato sugli schermi di mezzo mondo uno dei casi giudiziari più controversi del nostro secolo. Guida interpreta una delle guardie carcerarie di Capanne, il penitenziario perugino dove fu detenuta Knox. Un ruolo apparentemente secondario che però nasconde una complessità emotiva notevole: quella di chi si trova a gestire l’umanità dietro le sbarre in un caso mediatico senza precedenti.
Il percussionista che diventa attore
Ma facciamo un passo indietro. Chi è Eustachio Guida? La sua storia inizia tra i banchi del Conservatorio “E.R. Duni” di Matera, dove si diploma in percussioni con il massimo dei voti. La musica, però, è solo una delle corde del suo arco creativo. L’urgenza espressiva lo porta a Roma, all’Accademia Fondamenta, poi a Torino alla Shakespeare School diretta da Jurij Ferrini, passando per i laboratori del Centro Sperimentale di Cinematografia.
«La formazione è tutto in questo mestiere – racconta nel suo loft di Roma, dove vive – ho avuto la fortuna di studiare con maestri come Steven Ditmyer per il metodo Meisner, Doris Von Thury per Ivana Chubbuck, e più recentemente con Niki Flacks. Ogni approccio ti apre una porta diversa sulla verità del personaggio».
Dal teatro di provincia ai set internazionali
Il curriculum di Guida è una mappa del teatro italiano contemporaneo: ha calcato le scene con Alessandro Haber ne “I Racconti di Camillo Porzio”, con Massimo Wertmüller ne “La Congiura dei Baroni”, e più recentemente con Sabrina Knaflitz in “Carta Straccia” per la regia di Pino Strabioli.
Ma è la televisione a dargli visibilità: dopo “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” (dove interpreta un giovane lucano, quasi un alter ego), arrivano “Il Paradiso delle Signore” e “Maria Corleone 2”. Poi il salto internazionale con “Il Nuovo Vangelo” di Milo Rau, regista svizzero che lo sceglie come discepolo di San Giovanni Battista in una rilettura contemporanea e politica del testo sacro.
L’esperienza Disney e il metodo dell’invisibilità
Su “The Twisted Tale of Amanda Knox”, Guida è cauto ma entusiasta: «Non posso rivelare molto per questioni contrattuali, ma posso dire che lavorare con registi del calibro di Michael Uppendahl [noto per ‘The Handmaid’s Tale’, ndr] e Cate Shortland [‘Black Widow’, ndr] è stata una masterclass continua. Sul set internazionale impari che l’attore deve essere invisibile: non importa quanto è grande il tuo ruolo, importa quanto riesci a servire la storia».
Il casting, curato da Francesco Vedovati e Barbara Giordani, lo ha scelto tra centinaia di candidati. «Quando ho saputo che avrei interpretato una guardia carceraria, ho studiato per settimane. Ho parlato con agenti penitenziari veri, ho letto testimonianze, ho cercato di capire cosa significa vivere otto ore al giorno in un ambiente di detenzione, specialmente quando i riflettori del mondo sono puntati su di te».
Il ritorno a casa e il Festival
Oggi, mentre Matera ospita registi e produzioni da tutto il mondo per il suo Festival del Cinema, la storia di Guida assume un significato particolare. «Vedere questa città trasformarsi in un hub cinematografico mi riempie d’orgoglio. Quando ero bambino, a Miglionico, il cinema era quello parrocchiale. Ma sapevamo che a pochi passi da noi c’erano produzioni internazionali che giravano tra i Sassi ed era facile sognare…».
Ma c’è di più. Guida rappresenta una nuova generazione di artisti lucani che non vedono più il Sud come un punto di partenza obbligato verso il Nord, ma come una base operativa da cui muoversi nel mondo. «Porto la mia terra ovunque vada. Quando sul set mi chiedono da dove vengo, rispondo sempre con orgoglio. E poi li invito a venire, a vedere, a capire che la nostra terra non è solo folklore e tradizione, ma innovazione e contemporaneità».
Il futuro: tra cinema e formazione
Nei prossimi mesi, Guida sarà impegnato in nuovi mirabolanti progetti e intanto pensa anche alla formazione delle nuove generazioni: «Mi piacerebbe portare in Basilicata l’esperienza che ho accumulato. Organizzare workshop, masterclass. Il talento c’è, manca spesso il know-how professionale».
E mentre la serie su Amanda Knox continua a macinare visualizzazioni su Disney+ in tutto il mondo, Eustachio Guida si prepara al prossimo passo. «Il cinema è un viaggio continuo. L’importante è non dimenticare da dove parti. E io parto sempre da Matera, anche quando sono a Los Angeles o a Berlino».
Una storia, la sua, che durante questo Festival del Cinema assume un valore simbolico: quello di un territorio che non è più solo scenario, ma fucina di talenti capaci di competere sui palcoscenici globali. Il cinema, a Matera, non è più solo quello che arriva da fuori. È anche, e soprattutto, quello che da qui parte per conquistare il mondo.