Dopo la diffida formale – notizia riportata in prima battuta da Tag24 in un articolo a firma di Federico Zacaglioni – inviata dalla Ternana Calcio alla Regione Umbria, con ipotesi (‘minaccia’) di azioni legali risarcitorie verso la stessa Regione, sulla querelle stadio-clinica interviene ad Ansa Massimo Ferrero, figura di riferimento dell’area sportiva della Ternana Calcio, come è stato a suo tempo indicato dalla proprietà della società rossoverde. Parole. quelle di Ferrero, che unite alla notizia della diffida inviata dalla Ternana Calcio, alimentano la preoccupazione dei tifosi per le sorti della società. Il timore, senza tanti giri di parole, è quello di un disimpegno.

«Non ho accettato di venire a Terni per vedere le meravigliose Cascate della Marmore – afferma Ferrero ad Ansa – ma ho accettato di venire a Terni a lavorare, per cercare di rimettere insieme i cocci della Ternana Calcio, poter dare il mio totale impegno e un contributo importante insieme al presidente Claudia Rizzo, accompagnato da una famiglia seria di imprenditori che sono un’eccellenza nel campo della sanità, oltre ad essere persone di rispetto e di alta moralità».

Massimo Ferrero e Laura Melis

«La famiglia Rizzo – prosegue l’ex presidente della Sampdoria – credendo nella validità del progetto stadio clinca (in Ternana Calcio), in ragione della determina del dirigente del Comune di Terni del 23 luglio 2025 e della convenzione definitiva firmata il 1° agosto 2025, ha deciso di investire in Umbria e soprattutto a Terni e provincia, con la convinzione di poter creare lavoro e infrastrutture, in un polo di eccellenza sanitario/sportivo, coinvolgendomi nel progetto».

«All’interno della società – afferma ancora Ferrero – abbiamo trovato una situazione economico-finanziaria disastrosa ereditata dal duo Guida-D’Alessandro e, nonostante tutto, ci siamo rimboccati le maniche e stavamo lavorando a testa bassa per risolvere il problema, onorando e pagando tutti gli stipendi entro i termini federali e rispettando gli impegni assunti nei confronti dei tifosi. Dopo appena un mese dal nostro insediamento, ci siamo invece trovati travolti da vicende politiche che nulla c’entrano con il calcio e con il benessere della collettività».

«Abbiamo subìto – spiega – un attacco da quelle stesse istituzioni che avrebbero dovuto difenderci e tutelarci. La presidente della Regione Stefania Proietti dal 23 luglio 2025, data di pubblicazione e notifica della determina, anzichè cercare di trovare una soluzione alla vicenda, ha preferito tacere. Nulla ha detto durante i festeggiamenti del centenario, alla presenza di esponenti politici ternani della sua maggioranza, anzi ha elogiato l’iniziativa imprenditoriale della famiglia Rizzo. Solo dopo che le scadenze federali erano state rispettate e pagate, ha fatto notificare un ricorso all’ultimo minuto ed ha illuso la famiglia Rizzo e tutti i tifosi della Ternana Calcio chiedendo un incontro chiarificatore. Ma subito dopo il pranzo con la presidente Rizzo ha fatto depositare il ricorso».

«Mi sembra di stare su Scherzi a Parte – prosegue Massimo Ferrero -, non capisco quale istituzione mette a rischio posti di lavori ed investimenti sul suo territorio solo per una diatriba politica con il sindaco di un Comune. Perchè la signora presidente non ha richiesto tavoli chiarificatori prima di presentare il ricorso? Perchè sapeva ed ha taciuto? Chi risarcirà ora la famiglia Rizzo e, di conseguenza, la Ternana Calcio che proprio sulla chiusura positiva della conferenza dei servizi decisoria, promossa dalla Regione Umbria, e della successiva determina di presa d’atto del superamento delle prescrizioni, che autorizzava il progetto stadio-clinica, e sul silenzio della Regione Umbria aveva creato un legittimo affidamento nell’investimento? Chi risarcirà i tifosi che non avranno uno stadio?».

«Questa è gente che lavora e dà lavoro a centinia di persone senza alcun clamore e si occupa del benessere delle persone. Non è gente che deve essere sfruttata per accaparrarsi voti o consensi politici. Il Comune, nella persona del suo sindaco, ci ha fornito un progetto valido che prevedeva uno sviluppo imprenditoriale serio e sostenibile, nell’interesse della città e provincia di Terni e della Ternana Calcio, nella piena legalità e legittimità delle previsioni della legge-stadi, in maniera innovativa ed emancipata: la Regione ci ha distrutto tutto. Nessun finanziatore crede più che questo progetto si possa realizzare dopo il ricorso amministrativo e le parole della presidente della Regione, visti i tempi della giustizia. I tifosi non devono farsi prendere in giro da finte dichiarazioni possibiliste del progetto, le soluzioni della Regione non sono attuabili nel breve periodo».

«Se dopo anni dalla chiusura positiva della conferenza di servizi decisoria siamo qui a rimettere tutto in gioco, come si può pensare che si risolva tutto nel breve? In questo disastro politico che ci ha coinvolto ingiustamente, abbiamo la fortuna di avere a Terni un sindaco di spessore che è il nostro primo tifoso, tanto che solo nel Comune abbiamo visto un reale e concreto interesse a portare a termine il progetto. Chiederò quindi al sindaco un incontro affinché possa aiutarci ad uscire da questo impasse politico che non ci appartiene. Senza se e senza ma».