voto
6.5

  • Band:
    DECREPIT ALTAR
  • Durata: 00:20:44
  • Disponibile dal: 21/11/2025
  • Etichetta:
  • Me Saco Un Ojo Records

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Promettente debutto per i Decrepit Altar, giovane formazione croata che si presenta sulla scena death/doom metal con un buon mini, dal titolo “Egregious Defilement”. È un biglietto da visita che convince quello del quartetto di Zagabria: tre lunghi pezzi, per una ventina di minuti cupi e pesanti al punto giusto, in linea con il filone riconducibile soprattutto a nomi come Disma, Cianide e Anatomia..
Quindi, death/doom metal monolitico e agonizzante, con un bel vocione ultra gutturale in stile Craig Pillard e una produzione caratterizzata da sonorità plumbee e distorsioni corpose (fenomenale in questo senso la tonalità del basso).

La genesi discografica di questo EP ha visto una prima diffusione digitale come autoproduzione a maggio 2025 e ora l’uscita in vinile per l’etichetta londinese Me Saco Un Ojo Records, realtà particolarmente attiva nel proporre titoli di validi progetti dell’underground death metal e death/doom.
Chiaro, il quartetto croato non inventa nulla di nuovo e ripropone alla lettera una formula ben collaudata e fatta di tempi lenti, atmosfere opprimenti e qualche accelerazione di death metal classico, queste ultime però veramente ridotte all’osso, visto che compaiono solo per pochi secondi nella parte centrale del pezzo d’apertura “The Festering Depths”. La prima canzone rappresenta inoltre il manifesto migliore per descrivere l’idea che sta alla base dei Decrepit Altar, perché ci sono dentro sia gli aspetti più estremi del lato doom metal con sconfinamenti anche sul funeral doom sia il lato più puramente death metal.
La formula non cambia in “Beckoning Of The Moss Ridden Tomb” e “Fields Of Flayed Skin”, due ulteriori esempi delle qualità dei Decrepit Altar, che dimostrano di non essere assolutamente dei pivelli, ma sanno come strutturare delle canzoni di impatto tra i cinque e gli otto minuti complessivi senza cadere nella monotonia. Piace il logo incomprensibile, come anche la classica copertina in bianco e nero con ambientazione catacombale, che ai più può sembrare un cliché, ma in realtà ha una sua coerenza ben precisa nell’economia degli argomenti trattati e della musica.

Nel complesso, bisognerebbe ascoltare un full-length per valutare al meglio le reali intenzioni dei Decrepit Altar, che per ora dimostrano di saper svolgere bene il compitino, pur facendo intravedere diversi punti migliorabili: per esempio, si potrebbe scavare ancora più in profondità l’influenza funeral doom in modo da rendere ulteriormente claustrofobica l’atmosfera.
Non solo, una scelta intrigante sarebbe anche quella di provare a dare maggiore spinta durante i pezzi, aggiungendo più accelerazioni death metal che guardano ai padrini Incantation, altrimenti si rischia veramente di ripetere all’infinito il classico schema di alternanze tra parti doom e parti cadenzate con la doppia cassa che accompagna le oscure melodie costruite dai riff in tremolo.
In sintesi, c’è ancora qualcosa su cui lavorare, ma le premesse sono sicuramente più che buone.

Egregious Defilement by Decrepit Altar