L’erede al trono ha avvertito che la Terra è ormai «pericolosamente vicina» ai tipping points, le soglie oltre le quali gli ecosistemi non riescono più a recuperare: dallo scioglimento dei ghiacci all’alterazione irreversibile delle temperature oceaniche. «Non sono più minacce lontane», ha detto. «Ci toccheranno tutti, ovunque viviamo».

William ha ripreso il concetto di «ottimismo urgente», motto centrale dell’Earthshot Prize, insistendo sulla necessità di trasformare in profondità stili di vita, produzione, trasporti ed energia: «Dobbiamo chiederci quale eredità vogliamo lasciare. La scienza è chiara: dobbiamo andare oltre, e dobbiamo farlo insieme». Ha definito la transizione una «grande opportunità»: costruire economie più pulite, ripristinare la natura e migliorare la salute delle comunità di tutto il mondo.

Il principe ha poi reso omaggio al padre, re Carlo, sottolineando come sia cresciuto «sentendo parlare della forza della natura e della necessità di armonia con il mondo naturale». «È un privilegio rappresentarlo qui oggi», ha aggiunto, ricordando i decenni di impegno del sovrano per l’ambiente. Infine, ha tenuto una serie di incontri bilaterali con il presidente del Brasile Lula, i sovrani di Svezia e il principe Alberto di Monaco.

Il principe William con il presidente del Brasile Luiz Incio Lula da Silva e con il primo ministro britannico Keir Starmer

Il principe William con il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e con il primo ministro britannico Keir Starmer

MAURO PIMENTEL/Getty ImagesIl tributo del principe William al popolo indigeno «La vostra voce ora è ascoltata»

Il punto culminante della visita in Brasile è stato l’incontro con i leader di cinque diverse comunità indigene all’Emílio Goeldi Museum. Accompagnato da Joenia Wapichana, la prima avvocatessa indigena del Brasile e presidente dell’Associazione nazionale per i popoli indigeni, William ha discusso della necessità di proteggere le terre ancestrali e di sostenere le comunità locali come «custodi» del mondo naturale, impegnandosi pubblicamente a sostenerle nella loro battaglia contro la deforestazione e la violenza che minaccia le loro terre. Al Museo Emílio Goeldi di Belém, sotto una pioggia tropicale, William ha incontrato un gruppo di giovani attivisti brasiliani, offrendo loro riparo con il suo ombrello. «La vostra voce ora è ascoltata», ha detto. «Conta ciò che farete con questa voce». E ancora: «Apprezziamo profondamente tutto ciò che fate. Speriamo che il mondo capisca l’importanza del ruolo che svolgete. Voi siete i guardiani di cui tutti abbiamo bisogno».