Belli, ricchi e felici. Una vita di viaggi e lusso, tra gli Emirati, Hong Kong e Cracovia, con base a Dubai. Tutto ostentato sui social, vantando anche conoscenze, false, tra sceicchi e miliardari e figure di spicco del mondo tecnologico. Denaro, tanto, proveniente da investimenti in criptovalute scuciti dalle tasche di ricchi residenti in Asia e in Medioriente, convinti a fare affari che, in realtà, erano truffe, alcune di queste sfociate in un’inchiesta a partire dal 2020. E’ finita tragicamente la sorte del cosiddetto mago dei bitcoin Roman Novak, 39enne russo di San Pietroburgo, e sua moglie Anna. Erano scomparsi durante un viaggio da Dubai a Hatta, a 130 chilometri dalla capitale dell’omonimo emirato. Il sito russo indipendente Meduza, citando a sua volta le testate Fontanka e 78.ru, li aveva dati subito per morti. Novak, al momento della scomparsa, aveva con sé 500 milioni di euro ricevuti da investitori cinesi e arabi. E la verità sulla vicenda non si è fatta attendere.