Colombo GenoaColombo segna il 2-2 alla Fiorentina (foto Genoa Cfc Tanopress)

La trasmissione “Open Var” ha passato in rassegna i principali episodi di Genoa-Fiorentina. Si parte dal gol siglato da Colombo: l’attaccante calcia da tergo una palla che aveva precedentemente toccato con il braccio, ma questo contatto non è punibile perché manca il requisito dell’immediatezza. Lo spiega il designatore arbitrale Gianluca Rocchi: «Se Colombo avesse calciato immediatamente dopo il tocco di mano, il gol sarebbe stato da annullare, come accaduto a Meister in Pisa-Fiorentina. In questo caso, però, dopo il tocco di Colombo c’è un successivo tocco di un giocatore della Fiorentina: non c’è immediatezza. Successivamente si deve valutare la punibilità del tocco: la squadra Var doveva impiegare meno tempo per decidere perché è evidente che il tocco di Colombo non fosse punibile. Più stai fermo e più crei dubbi e tensioni. Alla fine, però, la decisione è giusta».

Il caso era piuttosto complesso perché nella stessa azione i varisti hanno dovuto controllare anche un duello aereo tra Thorsby e Mandragora (reciproca trattenuta di maglia) e un tocco di mano di Ostigard su giocata a liberare effettuata da Nicolussi-Caviglia. Anche in questo episodio mancano sia immediatezza (addirittura il difensore del Genoa non calcia) che punibilità.

Infine, Rocchi analizza il calcio di rigore assegnato al Genoa: evidente tocco di braccio di Luca Ranieri. In questo caso, entra in gioco il concetto di autogiocata: «É giusto che l’episodio sia stato fatto rivedere a Guida tramite on field review perché l’arbitro ha avuto una valutazione diversa dalla realtà (rigore concesso dopo consulto monitor, ndr). Quella di Ranieri non è considerata autogiocata, quindi il tocco è punibile».

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