di
Alessandro Sala
La campionessa toscana alle Atp di Torino: «È un membro della famiglia, chi abbandona animali compie la peggiore delle azioni» «Mi piacerebbe vedere dal vivo i leoni, liberi nel loro ambiente naturale»
DAL NOSTRO INVIATO
TORINO – Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Perché è sicuramente suo il merito della serenità e dei sorrisi di Jasmine Paolini. Quel meticcio nato da un momento d’amore tra un bassotto e un cocker spaniel e che da otto anni vive con la tennista toscana e la sua famiglia è per lei non solo un compagno di vita («lo definirei più che altro un fratellino»), ma anche una grande fonte di benessere. È lui il «segreto» – la definizione è sua – di tutta quella gioia di vivere e dell’entusiasmo che la campionessa di Bagni di Lucca mette in ogni cosa che fa. Insomma, se Jasmine sorride sempre, è anche merito suo. E lei, d’altro canto, pensa a Cesare in ogni occasione: quando è in viaggio o impegnata nelle competizioni in varie parti del mondo, quando in altre città o ai «pet day» organizzati nel programma collaterale di morti tornei incontra altri cani, quando chiama i genitori e lo riesce a salutare in videochiamata («ma cerchiamo di non farlo spesso perché babbo dice che poi lui si agita e soffre non potendo avere un contatto fisico con me»). E quando finalmente ritorna a casa è sempre lui il primo ad andarle incontro, saltandole letteralmente addosso.
«Ho sempre amato gli animali e i cani in particolare. E Cesare è una parte di me, non solo uno di famiglia». Quando parla di lui gli occhi le si illuminano, se possibile, ancora di più. Siamo nel backstage della Inalpi Arena, a margine delle Atp Finals di Torino, un evento a cui non sarebbe mancata per nulla al mondo: «A questo giro abbiamo due italiani in gara nel singolo e altri due nel doppio. Se qualcuno ce lo avesse pronosticato solo dieci anni fa non gli avremmo creduto». Sinner, Musetti, Bolelli, Vavassori: ci sono loro in campo, a rappresentare un tennis italiano che negli ultimi anni ha visto la crescita di tanti altri talenti: Berrettini, Cobolli, Sonego per citarne alcuni. Ma il tennis vive un momento d’oro anche sul fronte femminile e il merito negli ultimi anni è anche di Jasmine, arrivata ai vertici mondiali sia nel singolare, sia nel doppio con l’inseparabile Sara Errani con cui ha vinto di tutto: l’oro olimpico a Parigi, il Roland Garros quest’anno, gli Internazionali di Roma conquistati per due anni di seguito, i successi alla Billie Jean King Cup e al China Open. A Torino è stata presentata ufficialmente anche come nuovo volto delle campagne di Purina Pro Plan, assieme ad altri tennisti tutti accomunati per la passione per cani o gatti. La sua ce la racconta in questa intervista.
Jasmine, come si concilia la relazione con un cane con una vita così intensa?
«Non è semplice, nei primi anni di vita di Cesare, che è arrivato da noi quando era cucciolo, ero più presente perché viaggiavo meno. Ora l’attività si è intensificata e sono spesso assente. Ma è in buone mani: se ne occupa tutta la mia famiglia, anche mia nonna, che mi manda in continuazione fotografie che gli scatta in vari momenti».
Qual è la cosa che più le piace fare con Cesare quando non è in giro per il mondo?
«Amo tutto quello che facciamo insieme. Ma quello che apprezzo di più sono i momenti di tranquillità, anche il semplice stare insieme sul divano tra coccole, spensieratezza, felicità e relax. In quelle occasioni è come se il tempo si fermasse. È molto importante per me che vado sempre di corsa, tra spostamenti, aerei, hotel e impegni agonistici. E anche lui si accuccia volentieri a me quando siamo in casa».
Lei però lo descrive spesso anche come un vulcano in eruzione.
«È vero. A Cesare piace anche fare molta attività, lunghe passeggiate nella natura, esplorare il territorio. Fortunatamente siamo vicini alla campagna, se mi seguisse in tutti i tornei questo non gli sarebbe possibile. Quando siamo all’aria aperta si attiva subito e scatena tutta la sua energia. A volte penso che un po’ di quell’energia inesauribile servirebbe a me nelle partite più difficili. È instancabile, ama correre e fare ogni tipo di gioco».
Tutti i cani sono attratti dalle palline da tennis, possiamo immaginare che lui ci sia nato letteralmente in mezzo…
«Sì, le ama parecchio, ci abbiamo giocato tantissimo quando era cucciolo e abbiamo continuato quando è cresciuto. Anche per lui un punto di riferimento irrinunciabile, ancora oggi sono il suo gioco preferito. Mio padre mi chiede sempre di riportare dai tornei delle palline usate per darle a Cesare».
Riesce, quando è a casa, ad occuparsi del suo accudimento?
«L’ho fatto tantissimo nei suoi primi anni di vita, quando avevo più tempo a disposizione. Oggi se ne occupano soprattutto i miei genitori, ma anche mia nonna, che abita vicino a loro e lo porta a spasso volentieri. È lei che gli scatta un sacco di fotografie e poi me le invia per farmelo sentire meno lontano quando sono in tour. Ma ogni volta che torno non mi tiro indietro, anzi. Mi piace fare parte della sua organizzazione quotidiana, portarlo fuori e preparargli da mangiare. Purtroppo, però, è sempre per periodi brevi, la stagione è incalzante e io ho sempre il borsone pronto».
La sua passione sono i cani. Mai pensato ai gatti?
«I cani sono quelli con cui mi sento più a mio agio. Sto iniziando a prendere confidenza anche con i gatti, anche se ancora mi spaventano un po’, non saprei dire perché. Se incontro un cane, anche sconosciuto, non ne ho mai paura. Il gatto lo trovo più imprevedibile. Ma di recente ce n’è stato uno che mi ha incuriosito e mi ha fatto sciogliere un po’ nei confronti di questo animale che porta con sé sempre un po’ di mistero».
C’è un animale protagonista di un libro, un film o di un cartone animato che ha particolarmente a cuore?
«Ho sempre avuto cani in casa, quindi diversamente da altri ragazzini non ho mai avuto il bisogno di trovare un animale di riferimento nella fantasia. Ma uno che mi affascina è sicuramente il leone. Non solo Simba, parlo del leone vero, quello che si vede nei documentari più che nei cartoni animali. Una cosa che non ho mai fatto e mi piacerebbe fare prima o poi è andare in Africa e partecipare ad un safari fotografico per poterlo vedere anche dal vivo. Ma solo in quei luoghi. È un animale maestoso e selvaggio ed è bene che faccia la propria vita libero nella savana, per quanto ancora possibile visto che la specie è in declino».
La vita con un cane è bellissima e lei ne è testimone. Si avvicina il Natale, ci aiuta a fare un appello affinché cani e gatti non vengano considerati giocattoli o pacchi da scartare sotto l’albero?
«Condivido in pieno. Ci sono molti animali nei canili che hanno bisogno di trovare una famiglia che se ne prenda cura, che dia loro amore e attenzioni. Loro poi ricambiano tutto, sono in grado di farti sentire amato incondizionatamente. Avere un cane in casa è un valore aggiunto, ma è una scelta che va fatta in modo consapevole. Una decisione che va ragionata e pensata. Prima di compiere questo passo bisogna capire se siamo disposti a dare loro tutto l’affetto che abbiamo e se saremo in grado, noi e chi ci sta attorno, di occuparcene al meglio. Una adozione è per sempre. Abbandonare un cane è una delle cose peggiori che la specie umana possa fare».
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12 novembre 2025
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