Gli Stati Uniti, stando ai media israeliani, stanno progettando di istituire una grande base militare nel sud di Israele, in prossimità del confine con la Striscia, sottraendo sempre di più allo Stato ebraico il controllo su quei territori, dopo che il Centro di monitoraggio del cessate il fuoco di Kiryat Gat a guida Usa avrebbe già preso in mano la supervisione dell’ingresso degli aiuti a Gaza. La nuova base costerà circa 500 milioni di dollari e dovrà ospitare le migliaia di militari (si parla di 20.000 in tutto) della Forza internazionale di stabilizzazione prevista dall’accordo di pace, che però deve ancora essere definita e costituita.\n
\”L’impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese, può essere dare un contributo forte all’amministrazione civile\”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’incontro ministeriale del G7.
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Da oggi, sarà riaperto il valico di Zikim tra Israele e il nord di Gaza per l’ingresso di aiuti umanitari verso la Striscia. Lo annuncia il Cogat, l’organismo del ministero della Difesa israeliano incaricato degli affari civili nei territori palestinesi.
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A un mese dal cessate il fuoco a Gaza, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie legate all’Onu hanno fornito cibo a più di un milione di persone. Lo ha annunciato l’inviato per gli affari umanitari dell’Onu, Tom Fletcher. \”I centri di alimentazione sono stati riaperti – ha aggiunto – e i servizi ospedalieri stanno curando un numero maggiore di pazienti. Sono inoltre riprese le vaccinazioni fondamentali\”. Le Idf hanno arrestato diversi coloni della Cisgiordania che hanno dato fuoco a veicoli e camion palestinesi, nonché a una fabbrica e a terreni agricoli a Beit Lid, vicino alla città palestinese di Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale.
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\”Cordiale e costruttivo incontro con il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le Operazioni di Pace, Lacroix. Al centro del dialogo, il ruolo essenziale delle Nazioni Unite nell’attuale scenario internazionale e la necessità di un multilateralismo rinnovato, capace di rafforzare l’efficacia delle missioni di pace e delle iniziative di stabilizzazione. La missione Unifil rappresenta un pilastro fondamentale per la stabilità e la sicurezza dell’intero Medio Oriente. Occorre valutare con attenzione modalità e tempi di un eventuale ritiro o, in alternativa, la possibilità di assicurare una nuova e solida presenza internazionale che ne raccolga l’eredità e ne garantisca la continuità\”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un post su X.
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Da oggi, sarà riaperto il valico di Zikim tra Israele e il nord di Gaza per l’ingresso di aiuti umanitari verso la Striscia. Lo annuncia il Cogat, l’organismo del ministero della Difesa israeliano incaricato degli affari civili nei territori palestinesi. Gli aiuti saranno consegnati dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali dopo approfondite ispezioni di sicurezza da parte dell’Autorità per i Valichi Terrestri del Ministero della Difesa, aggiunge la nota.
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La Radio dell’esercito israeliano \”mina lo sforzo\nbellico e il morale\” e per questo sara’ chiusa. Lo ha annunciato il\nministro della Difesa Israel Katz che ha ordinato la cessazione delle\ntrasmissioni entro il 1 marzo 2026. Secondo quanto riporta il Times of\nIsrael, prima di presentare la proposta al governo per l’approvazione,\nKatz formera’ un team all’interno del ministero della Difesa per\nsupervisionare la chiusura della stazione, assistere i dipendenti civili\ncon accordi di licenziamento equi e preservare la stazione gemella civile\nGalgalatz, che si concentra sulla musica. Definendo la gestione di\nun’emittente di tipo civile da parte dell’esercito \”un’anomalia inaudita\nin qualsiasi Paese democratico al mondo\”, Katz afferma che la decisione e’\nnecessaria per proteggere lo status apartitico delle IDF. \”Cio’ che era\nnon sara’ piu’\” ha detto \”la radio dell’esercito e’ stata fondata dal\ngoverno israeliano come stazione militare per fungere da voce e orecchio\nper i soldati dell’Idf e le loro famiglie, non come piattaforma per\nopinioni, molte delle quali attaccano le forze armate e i suoi membri\”. \”Negli ultimi anni, in particolare durante la\nguerra, molti soldati e civili – comprese le famiglie in lutto – si sono\nripetutamente lamentati del fatto che la stazione non li rappresentasse e\naddirittura danneggiasse lo sforzo bellico e il morale\”, ha aggiunto Katz\n\”Peggio ancora, i nostri nemici interpretano questi messaggi come se\nfossero trasmessi dalle stesse Idf\”. L’annuncio segna una svolta nella\nlunga controversia sull’emittente da tempo considerata un’istituzione\nculturale e politica in Israele. Nel settembre 2023, l’allora ministro\ndella Difesa Yoav Gallant annullo’ i precedenti piani di privatizzazione o\nchiusura della stazione, promettendo invece riforme e la nomina di un\ncomandante permanente con esperienza militare. Ma nel marzo 2025, il\nministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi – facendo eco alle critiche del\nprimo ministro Benjamin Netanyahu – esorto’ Katz a chiudere la stazione,\nsostenendo che si era allontanata dal suo scopo originario di canale di\ncomunicazione per risollevare il morale dei soldati ed era diventata\ninvece \”una roccaforte politica\”. I governi successivi e i vertici delle\nIDF hanno dibattuto se l’emittente dovesse rimanere sotto il controllo\nmilitare, essere trasferita alla supervisione civile o essere chiusa del\ntutto, ma fino a oggi nessuna decisione e’ mai stata attuata.
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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha proposto che venga chiusa la radio dell’esercito perché l’emittente non è stata fondata come ”piattaforma per esprimere opinioni, molte delle quali attaccano le Idf e i soldati”. Spiegando che sottoporrà la sua proposta al governo israeliano, Katz ha detto che ”come ho già chiarito, ciò che è stato non sarà”. E questo perché, ha precisato, la radio dell’esercito è stata creata \”per fungere da portavoce e da orecchio per i soldati delle Idf e le loro famiglie\”.
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\”Una rete di agenti anti-sicurezza e spionaggio, affiliati ai servizi segreti statunitensi e israeliani, è stata identificata e smantellata nella provincia sud-orientale di Kerman e in alcune altre province dall’organizzazione di intelligence delle Guardie Rivoluzionarie\”. Lo ha dichiarato Mehdi Bakhshi, il procuratore della provincia dell’Iran. \”Organizzando questa rete di elementi ingannati e traditori, Israele aveva pianificato di organizzare alcune operazioni nel Paese entro la fine di dicembre per turbare la sicurezza pubblica\”, ha dichiarato Bakhshi, citato da Tasnim. Per il procuratore, Israele, \”in qualità di rappresentante degli Stati Uniti, ha ordito complotti per minare la sicurezza in Iran, dopo il fallimento della guerra di 12 giorni con l’Iran\”.
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A un mese dalla firma del cessate il fuoco, è tempo di concentrarsi sulla fase due del piano Trump, decisamente più complessa, con punti poco chiari, come quello che riguarda chi vigilerà sulla Striscia e su quale area lo farà.
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La Siria è ”impegnata in negoziati diretti con Israele e ha fatto molta strada verso un accordo”, ma ”per raggiungere un accordo definitivo, Israele dovrebbe ritirarsi entro i confini precedenti l’8 dicembre”. Lo ha dichiarato il presidente siriano Ahmed al Sharaa nel corso di una intervista al Washington Post durante la sua visita negli Stati Uniti.\n”Gli Stati Uniti sono al nostro fianco in questi negoziati e molti attori internazionali sostengono la nostra posizione in merito”, ha proseguito al Sharaa. Dopo l’incontro con il presidente americano alla Casa Bianca, al Sharaa sostiene che ”oggi abbiamo scoperto che anche Trump condivide la nostra posizione e che si impegnerà il più rapidamente possibile per raggiungere una soluzione”.
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\”L’impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese, può essere dare un contributo forte all’amministrazione civile. \”Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ad una domanda dell’ANSA a margine dell’incontro ministeriale del G7. \”L’Italia sarà sicruramente costruttiva, anche perche’ organizzeremo la conferenza del Cairo\”, ha aggiunto. \”Abbiamo già deciso di investire 60 milioni di euro per la ricostruzione, i primi 5 inviati mesi fa\”, ha detto Tajani. \”Ci consulteremo con tutti gli interlocutori non anche quelli musulmani\”.
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Il commentatore politico britannico, Sami Hamdi,\nlascera’ volontariamente gli Stati Uniti dopo aver trascorso piu’ di due\nsettimane in un centro di detenzione per immigrati a causa di quelle che i\nsuoi sostenitori definiscono critiche a Israele. L’amministrazione Trump\nlo ha accusato di sostenere Hamas. Hamdi, musulmano, era impegnato in un\ntour di conferenze negli Stati Uniti quando e’ stato arrestato\ndall’Immigration and Customs Enforcement il 26 ottobre. Il giorno prima\ndel suo arresto, aveva appena tenuto un discorso al gala annuale della\nsezione di Sacramento, California, del Council on American-Islamic\nRelations, o CAIR. In una dichiarazione, l’organizzazione ha\naffermato che Hamdi ha \”scelto di accettare l’offerta di lasciare\nvolontariamente gli Stati Uniti. E’ semplice: Sami non avrebbe mai dovuto\ntrascorrere una sola notte in una cella dell’ICE. La sua unica vera\n’offesa’ e’ stata quella di aver parlato apertamente dei crimini di guerra\ngenocidi di Israele contro i palestinesi\”, ha dichiarato in una nota il\nCEO della sezione californiana del CAIR, Hussam Ayloush. La detenzione di\nHamdi rientrava in un piu’ ampio sforzo dell’amministrazione Trump per\nidentificare e potenzialmente espellere migliaia di stranieri negli Stati\nUniti che, a suo dire, avrebbero fomentato o partecipato a disordini o\nsostenuto pubblicamente proteste contro le operazioni militari israeliane\na Gaza. Tali misure coercitive sono state criticate dai gruppi per i\ndiritti civili in quanto violano le tutele costituzionali della liberta’\ndi parola, che si applicano a chiunque negli Stati Uniti e non solo ai\ncittadini americani.
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\”Dobbiamo far sì che si consolidi la tregua a Gaza e che arrivino tutti gli aiuti e i beni alimentari alla popolazione\”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della riunione ministeriale del G7 a Niagara-on-The-Lake. \”Il nostro inviato è stato in Giordania, a Ramallah, in Israele in Egitto e andrà presto negli Stati Uniti per far sì che l’Italia sia protagonista della fase della ricostruzuione e della fase che deve essere quella della pace\”, ha aggiunto.
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A un mese dal cessate il fuoco a Gaza, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie legate all’Onu hanno fornito cibo a piu’ di un milione di persone. Lo ha annunciato l’inviato per gli affari umanitari dell’Onu, Tom Fletcher. \”I centri di alimentazione sono stati riaperti – ha aggiunto – e i servizi ospedalieri stanno curando un numero maggiore di pazienti. Sono inoltre riprese le vaccinazioni fondamentali\”.
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Le IDF hanno arrestato diversi coloni della Cisgiordania che hanno dato fuoco a veicoli e camion palestinesi, nonche’ a una fabbrica e a terreni agricoli a Beit Lid, vicino alla citta’ palestinese di Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. L’esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze sono state inviate nella zona dopo che i media palestinesi hanno riferito che alcuni giovani residenti in cima alla collina hanno lanciato un attacco incendiario contro i camion di un caseificio locale vicino a Beit Lid. L’attacco avrebbe interessato anche la fabbrica, terreni agricoli, capannoni metallici e diverse tende appartenenti a famiglie beduine.
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Gli Stati Uniti, stando ai media israeliani, stanno progettando di istituire una grande base militare nel sud di Israele, in prossimità del confine con la Striscia, sottraendo sempre di più allo Stato ebraico il controllo su quei territori, dopo che il Centro di monitoraggio del cessate il fuoco di Kiryat Gat a guida Usa avrebbe già preso in mano la supervisione dell’ingresso degli aiuti a Gaza. La nuova base costerà circa 500 milioni di dollari e dovrà ospitare le migliaia di militari (si parla di 20.000 in tutto) della Forza internazionale di stabilizzazione prevista dall’accordo di pace, che però deve ancora essere definita e costituita.
“L’impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese, può essere dare un contributo forte all’amministrazione civile”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’incontro ministeriale del G7.
Da oggi, sarà riaperto il valico di Zikim tra Israele e il nord di Gaza per l’ingresso di aiuti umanitari verso la Striscia. Lo annuncia il Cogat, l’organismo del ministero della Difesa israeliano incaricato degli affari civili nei territori palestinesi.
A un mese dal cessate il fuoco a Gaza, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie legate all’Onu hanno fornito cibo a più di un milione di persone. Lo ha annunciato l’inviato per gli affari umanitari dell’Onu, Tom Fletcher. “I centri di alimentazione sono stati riaperti – ha aggiunto – e i servizi ospedalieri stanno curando un numero maggiore di pazienti. Sono inoltre riprese le vaccinazioni fondamentali”. Le Idf hanno arrestato diversi coloni della Cisgiordania che hanno dato fuoco a veicoli e camion palestinesi, nonché a una fabbrica e a terreni agricoli a Beit Lid, vicino alla città palestinese di Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale.
“Cordiale e costruttivo incontro con il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le Operazioni di Pace, Lacroix. Al centro del dialogo, il ruolo essenziale delle Nazioni Unite nell’attuale scenario internazionale e la necessità di un multilateralismo rinnovato, capace di rafforzare l’efficacia delle missioni di pace e delle iniziative di stabilizzazione. La missione Unifil rappresenta un pilastro fondamentale per la stabilità e la sicurezza dell’intero Medio Oriente. Occorre valutare con attenzione modalità e tempi di un eventuale ritiro o, in alternativa, la possibilità di assicurare una nuova e solida presenza internazionale che ne raccolga l’eredità e ne garantisca la continuità”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un post su X.
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Israele riapre il valico di Zikim per gli aiuti a Gaza
Da oggi, sarà riaperto il valico di Zikim tra Israele e il nord di Gaza per l’ingresso di aiuti umanitari verso la Striscia. Lo annuncia il Cogat, l’organismo del ministero della Difesa israeliano incaricato degli affari civili nei territori palestinesi. Gli aiuti saranno consegnati dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali dopo approfondite ispezioni di sicurezza da parte dell’Autorità per i Valichi Terrestri del Ministero della Difesa, aggiunge la nota.
2 minuti fa
Katz ordina chiusura radio esercito: “Mina il morale”
La Radio dell’esercito israeliano “mina lo sforzo
bellico e il morale” e per questo sara’ chiusa. Lo ha annunciato il
ministro della Difesa Israel Katz che ha ordinato la cessazione delle
trasmissioni entro il 1 marzo 2026. Secondo quanto riporta il Times of
Israel, prima di presentare la proposta al governo per l’approvazione,
Katz formera’ un team all’interno del ministero della Difesa per
supervisionare la chiusura della stazione, assistere i dipendenti civili
con accordi di licenziamento equi e preservare la stazione gemella civile
Galgalatz, che si concentra sulla musica. Definendo la gestione di
un’emittente di tipo civile da parte dell’esercito “un’anomalia inaudita
in qualsiasi Paese democratico al mondo”, Katz afferma che la decisione e’
necessaria per proteggere lo status apartitico delle IDF. “Cio’ che era
non sara’ piu'” ha detto “la radio dell’esercito e’ stata fondata dal
governo israeliano come stazione militare per fungere da voce e orecchio
per i soldati dell’Idf e le loro famiglie, non come piattaforma per
opinioni, molte delle quali attaccano le forze armate e i suoi membri”. “Negli ultimi anni, in particolare durante la
guerra, molti soldati e civili – comprese le famiglie in lutto – si sono
ripetutamente lamentati del fatto che la stazione non li rappresentasse e
addirittura danneggiasse lo sforzo bellico e il morale”, ha aggiunto Katz
“Peggio ancora, i nostri nemici interpretano questi messaggi come se
fossero trasmessi dalle stesse Idf”. L’annuncio segna una svolta nella
lunga controversia sull’emittente da tempo considerata un’istituzione
culturale e politica in Israele. Nel settembre 2023, l’allora ministro
della Difesa Yoav Gallant annullo’ i precedenti piani di privatizzazione o
chiusura della stazione, promettendo invece riforme e la nomina di un
comandante permanente con esperienza militare. Ma nel marzo 2025, il
ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi – facendo eco alle critiche del
primo ministro Benjamin Netanyahu – esorto’ Katz a chiudere la stazione,
sostenendo che si era allontanata dal suo scopo originario di canale di
comunicazione per risollevare il morale dei soldati ed era diventata
invece “una roccaforte politica”. I governi successivi e i vertici delle
IDF hanno dibattuto se l’emittente dovesse rimanere sotto il controllo
militare, essere trasferita alla supervisione civile o essere chiusa del
tutto, ma fino a oggi nessuna decisione e’ mai stata attuata.
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08:24
Katz vuole chiudere radio esercito: “Non è nata per esprimere opinioni”
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha proposto che venga chiusa la radio dell’esercito perché l’emittente non è stata fondata come ”piattaforma per esprimere opinioni, molte delle quali attaccano le Idf e i soldati”. Spiegando che sottoporrà la sua proposta al governo israeliano, Katz ha detto che ”come ho già chiarito, ciò che è stato non sarà”. E questo perché, ha precisato, la radio dell’esercito è stata creata “per fungere da portavoce e da orecchio per i soldati delle Idf e le loro famiglie”.
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08:07
Teheran: smantellata una rete di spionaggio a Kerman
“Una rete di agenti anti-sicurezza e spionaggio, affiliati ai servizi segreti statunitensi e israeliani, è stata identificata e smantellata nella provincia sud-orientale di Kerman e in alcune altre province dall’organizzazione di intelligence delle Guardie Rivoluzionarie”. Lo ha dichiarato Mehdi Bakhshi, il procuratore della provincia dell’Iran. “Organizzando questa rete di elementi ingannati e traditori, Israele aveva pianificato di organizzare alcune operazioni nel Paese entro la fine di dicembre per turbare la sicurezza pubblica”, ha dichiarato Bakhshi, citato da Tasnim. Per il procuratore, Israele, “in qualità di rappresentante degli Stati Uniti, ha ordito complotti per minare la sicurezza in Iran, dopo il fallimento della guerra di 12 giorni con l’Iran”.
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07:52
A quale ‘forza internazionale’ si sta pensando per Gaza?
A un mese dalla firma del cessate il fuoco, è tempo di concentrarsi sulla fase due del piano Trump, decisamente più complessa, con punti poco chiari, come quello che riguarda chi vigilerà sulla Striscia e su quale area lo farà.
A quale ‘forza internazionale’ si sta pensando per Gaza?Vai al contenuto
07:29
Siria, al Sharaa: “Israele si ritiri per buon esito negoziati, Usa al nostro fianco”
La Siria è ”impegnata in negoziati diretti con Israele e ha fatto molta strada verso un accordo”, ma ”per raggiungere un accordo definitivo, Israele dovrebbe ritirarsi entro i confini precedenti l’8 dicembre”. Lo ha dichiarato il presidente siriano Ahmed al Sharaa nel corso di una intervista al Washington Post durante la sua visita negli Stati Uniti.
”Gli Stati Uniti sono al nostro fianco in questi negoziati e molti attori internazionali sostengono la nostra posizione in merito”, ha proseguito al Sharaa. Dopo l’incontro con il presidente americano alla Casa Bianca, al Sharaa sostiene che ”oggi abbiamo scoperto che anche Trump condivide la nostra posizione e che si impegnerà il più rapidamente possibile per raggiungere una soluzione”.
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07:22
Tajani: “Impegno Italia in Medio Oriente sarà importante”
“L’impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese, può essere dare un contributo forte all’amministrazione civile. “Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ad una domanda dell’ANSA a margine dell’incontro ministeriale del G7. “L’Italia sarà sicruramente costruttiva, anche perche’ organizzeremo la conferenza del Cairo”, ha aggiunto. “Abbiamo già deciso di investire 60 milioni di euro per la ricostruzione, i primi 5 inviati mesi fa”, ha detto Tajani. “Ci consulteremo con tutti gli interlocutori non anche quelli musulmani”.
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07:08
Usa, commentatore Gb critica Israele: arrestato ed espulso
Il commentatore politico britannico, Sami Hamdi,
lascera’ volontariamente gli Stati Uniti dopo aver trascorso piu’ di due
settimane in un centro di detenzione per immigrati a causa di quelle che i
suoi sostenitori definiscono critiche a Israele. L’amministrazione Trump
lo ha accusato di sostenere Hamas. Hamdi, musulmano, era impegnato in un
tour di conferenze negli Stati Uniti quando e’ stato arrestato
dall’Immigration and Customs Enforcement il 26 ottobre. Il giorno prima
del suo arresto, aveva appena tenuto un discorso al gala annuale della
sezione di Sacramento, California, del Council on American-Islamic
Relations, o CAIR. In una dichiarazione, l’organizzazione ha
affermato che Hamdi ha “scelto di accettare l’offerta di lasciare
volontariamente gli Stati Uniti. E’ semplice: Sami non avrebbe mai dovuto
trascorrere una sola notte in una cella dell’ICE. La sua unica vera
‘offesa’ e’ stata quella di aver parlato apertamente dei crimini di guerra
genocidi di Israele contro i palestinesi”, ha dichiarato in una nota il
CEO della sezione californiana del CAIR, Hussam Ayloush. La detenzione di
Hamdi rientrava in un piu’ ampio sforzo dell’amministrazione Trump per
identificare e potenzialmente espellere migliaia di stranieri negli Stati
Uniti che, a suo dire, avrebbero fomentato o partecipato a disordini o
sostenuto pubblicamente proteste contro le operazioni militari israeliane
a Gaza. Tali misure coercitive sono state criticate dai gruppi per i
diritti civili in quanto violano le tutele costituzionali della liberta’
di parola, che si applicano a chiunque negli Stati Uniti e non solo ai
cittadini americani.
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07:05
Tajani: “Dobbiamo far sì che si consolidi la tregua a Gaza”
“Dobbiamo far sì che si consolidi la tregua a Gaza e che arrivino tutti gli aiuti e i beni alimentari alla popolazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della riunione ministeriale del G7 a Niagara-on-The-Lake. “Il nostro inviato è stato in Giordania, a Ramallah, in Israele in Egitto e andrà presto negli Stati Uniti per far sì che l’Italia sia protagonista della fase della ricostruzuione e della fase che deve essere quella della pace”, ha aggiunto.
06:56
Onu: “A Gaza portato cibo a un milione di persone”
A un mese dal cessate il fuoco a Gaza, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie legate all’Onu hanno fornito cibo a piu’ di un milione di persone. Lo ha annunciato l’inviato per gli affari umanitari dell’Onu, Tom Fletcher. “I centri di alimentazione sono stati riaperti – ha aggiunto – e i servizi ospedalieri stanno curando un numero maggiore di pazienti. Sono inoltre riprese le vaccinazioni fondamentali”.
06:55
Idf arrestano diversi coloni in Cisgiordania
Le IDF hanno arrestato diversi coloni della Cisgiordania che hanno dato fuoco a veicoli e camion palestinesi, nonche’ a una fabbrica e a terreni agricoli a Beit Lid, vicino alla citta’ palestinese di Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. L’esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze sono state inviate nella zona dopo che i media palestinesi hanno riferito che alcuni giovani residenti in cima alla collina hanno lanciato un attacco incendiario contro i camion di un caseificio locale vicino a Beit Lid. L’attacco avrebbe interessato anche la fabbrica, terreni agricoli, capannoni metallici e diverse tende appartenenti a famiglie beduine.
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