La fatidica data è arrivata ed è ancora poco chiaro la modalità con cui si potrà accedere alle piattaforme pornografiche. Agcom dipana qualche dubbio
I meme di questi ultimi tempi riguardano principalmente il binomio Spid-siti porno che si è (erroneamente) instillato nell’immaginario collettivo. Alla vigilia dell’entrata in vigore delle disposizioni volute dal Decreto Caivano, a dipanare i dubbi, arriva in soccorso Agcom. Dal 12 novembre, infatti, entreranno in vigore le disposizioni previste dal decreto, per 45 piattaforme di contenuti per adulti (inizialmente erano 48, poi il numero è sceso a 45). Che in particolare richiedono di inserire un sistema di verifica dell’età degli utenti.
Non basterà più dunque autodichiararsi maggiorenni come richiesto finora, semplicemente cliccando su di un banner all’accesso del sito per adulti. Ma non vuol dire nemmeno che da domani ci si dovrà munire di carta di identità elettronica o di Spid. Molto dipenderà dal soggetto terzo a cui si appoggerà la piattaforma pornografica per verificare l’età dell’utente.
Come funziona il «doppio anonimato»
Alla base della certificazione della maggiore età, vi sarà un sistema definito «doppio anonimato». Quando si vorrà accedere ad uno dei 45 siti designati da Agcom, interverrà un soggetto terzo che si occuperà della verifica dell’età. Prima dell’accesso, l’utente riceverà un codice, che dovrà inserire nella piattaforma vietata ai minori. Un po’ come avviene nell’autenticazione a due fattori, quando si accede alla banca, o ad altri servizi. Oppure ancora, si potrà inquadrare un QR Code con lo smartphone. Questi codici sono forniti da terzi che «possiedono determinati requisiti» in linea con la normativa, spiega Agcom.
Il motivo? Il commissario Massimiliano Capitanio afferma: «Per accedere al sito o piattaforma pornografica non è necessario l’utilizzo dello Spid o della Cie: questi potranno, invece, essere usati per ottenere la certificazione dell’età da parte del soggetto terzo, che rilascerà un codice e che sarà poi usato sul sito pornografico». Un passaggio necessario da sottolineare secondo l’Autorità, poiché «l’obiettivo di queste misure è tutelare i minori impedendo il facile accesso a contenuti non idonei alla loro età» e non quello di «far acquisire i dati personali degli utenti da parte dei gestori dei siti porno», in quanto «non è rispettoso per la privacy dell’utente».
Il ruolo di Agcom
Il ruolo di Agcom è duplice. Da una parte ha stabilito il processo relativo al doppio anonimato, contenuto all’interno della Delibera 96/25/CON pubblicata il 12 maggio 2025. D’altro canto, dovrà anche monitorare le piattaforme selezionate nella lista, pubblicata dalla stessa Agcom lo scorso 31 ottobre. Nel caso in cui i siti non si adeguassero secondo normativa, l’Autorità potrà procedere con diffide, sanzioni e persino l’oscuramento del sito in questione in Italia.
L’app
E per l’app? Attualmente Agcom sta testando in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale l’Age Verification App sviluppata dalla Commissione europea. Questa «potrebbe rappresentare una soluzione tecnica condivisa in tutti i Paesi membri». Un test che però troverà conclusione entro la fine dell’anno. Dunque niente stress: la fatidica data del 12 novembre è «solo la data a partire dalla quale inizierà il percorso di implementazione e vigilanza delle disposizioni contenute nell’articolo 13-bis del DL Caivano». «Quindi no, questa notte non si verificherà alcuna apocalisse come quella attesa durante “millenium bug” per i siti pornografici in Italia» conclude il commissario.
OnlyFans è già pronto
OnlyFans però è già pronto. Abbiamo provato ad accedere alla piattaforma inserita nella lista di Agcom. Anche nel caso in cui si fosse già iscritti, è necessario verificare l’età. Si aprirà un Qr Code sulla piattaforma Yoti, un’azienda che offre servizi di verifica dell’età fondata nel 2014. Scansionando il Qr Code con lo smartphone, viene richiesto all’utente quale modalità utilizzare per verificare la maggiore età.
Le possibilità sono diverse: la prima è scaricare l’app Yoti, che richiede il documento di identità da fotografare. Il secondo metodo è la «stima dell’età» che avverrà attraverso una fotografia del volto con il telefono. «L’AI esaminerà l’immagine per effettuare una stima accurata». Una stima che, si legge sul sito di Yoti, non è esatta, ma sarà confermata «solo se vengono soddisfatti i requisiti di età previsti». Infine si potrà accedere tramite AgeKey, nel caso in cui l’età fosse stata già confermata e servirà solo riutilizzare la precedente verifica.
Per non perdere le ultime novità su tecnologia e innovazione
iscriviti alla newsletter di Login
11 novembre 2025 ( modifica il 12 novembre 2025 | 09:11)
© RIPRODUZIONE RISERVATA