La maxi-operazione anticorruzione “Midas sulla gestione degli appalti nel settore energetico dispiega i suoi primi effetti sul governo ucraino. Volodymyr Zelenskyy ha chiesto il licenziamento del ministro dell’Energia Svitlana Hrynchuk e del suo predecessore in carica, l’attuale titolare della Giustizia Herman Galushchenko, sospeso dal governo questa mattina. “Credo che il ministro della Giustizia e il ministro dell’Energia non possano rimanere nelle loro posizioni – ha detto il presidente ucraino in un videomessaggio -. Questa è, in particolare, una questione di fiducia. Se ci sono accuse, bisogna rispondere. La decisione di rimuoverli dall’incarico è immediata, la più rapida. Ho chiesto al primo ministro (Yulia Svyrydenko, ndr) di far sì che questi ministri presentino le dimissioni”. Zelensky ha parlato, inoltre, di un colloquio avuto con Svyridenko, sottolineando che nel settore energetico dovrebbe esserci “la trasparenza assoluta“. Inoltre “sostengo ogni indagine condotta dalle forze dell’ordine e dagli ufficiali anticorruzione”, ha affermato, aggiungendo che il governo “fornirà piena assistenza” alle indagini.

La prima a fare il passo indietro è stata Svitlana Hrynchuk: “Ho firmato la lettera di dimissioni – ha fatto sapere il ministro dell’Energia -. L’incarico non è mai stato fine a se stesso per me”. Hrynchuk ha aggiunto che nell’ambito delle sue attività professionali “non si sono verificate violazioni della legge“. Poco dopo la premier Svyrydenko ha annunciato che anche Galushchenko verrà rimosso.

La situazione emersa dall’inchiesta condotta dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Nabu) e dalla Procura Nazionale Anticorruzione (Sapo) preoccupa le cancellerie occidentali. Il governo tedesco ha espresso “preoccupazione” per le notizie emerse, ma ritiene positivo che il governo persegua il contrasto al fenomeno e che vi sia trasparenza. “Questo risponde alle nostre aspettative”, ha detto il portavoce del governo tedesco Stefan Cornelius. Il portavoce ha poi ricordato i moniti della Commissione Ue a Kiev e ha ribadito: sul fronte del contrasto alla corruzione “dovranno esserci dei passi avanti“.

Berlino si è anche mossa in via ufficiale con Kiev. Il ministro degli Esteri, Johann Wadephul, ha esortato il governo ucraino ad adottare misure decisive contro la corruzione. Wadephul ha riferito di aver trasmesso questo messaggio al suo omologo ucraino Andriy Sybiha, a margine del vertice del G7 in Canada. Un approccio deciso è inoltre necessario “affinché il sostegno dell’Occidente possa rimanere credibile”, ha sottolineato il ministro tedesco.

Anche Mosca ha commentato le notizie provienenti da Kiev. “Il Cremlino ha sicuramente prestato attenzione alla questione – ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov -. Riteniamo che anche le capitali europee e gli Stati Uniti ne abbiano preso atto. In particolare, questi paesi sono stati molto attivi come donatori del regime di Kiev”.