LORETO In questi giorni, la cultura loretana sembra cercare la giusta messa a fuoco. L’inquadratura c’è, ma lo scatto è ancora mosso. Bellissima l’idea di una mostra dedicata al maestro Giacomelli, nobile l’intento di riportare alla luce gli scatti che il fotografo realizzò proprio in città trent’anni fa.
APPROFONDIMENTI
Ma qualcosa, nella camera oscura organizzativa si è inceppato. E, a pochi giorni dall’inaugurazione, l’evento lanciato con entusiasmo sui canali del Comune è stato bruscamente stoppato dagli eredi, con un comunicato che ha lasciato più di un sopracciglio alzato.
La nota
«L’Archivio Mario Giacomelli informa che la mostra intitolata “Mario Giacomelli.
I luoghi dell’anima”, annunciata presso il Bastione Sangallo di Loreto, non è stata in alcun modo autorizzata né promossa dall’Archivio», si legge nella nota diffusa dal figlio Simone sui social. «L’uso del nome di Mario Giacomelli e la riproduzione delle sue immagini su materiali promozionali e di comunicazione costituiscono una violazione dei diritti d’autore». Ad accendere il flash sull’accaduto è stato il gruppo di minoranza Prima Loreto: «È un episodio che lascia più di una perplessità su come vengono gestite le iniziative culturali nella nostra città. La cultura è una cosa seria e merita attenzione, competenza e rispetto» bacchettano i consiglieri Belinda Raffaeli, Daniele Guardianelli e Paolo Albanesi.
La mostra, organizzata dal Comune con l’assessore Francesca Carli e curata dallo storico della fotografia e allievo di Giacomelli, Enzo Carli, era in programma dopodomani al Bastione Sangallo. Il giorno successivo, sabato 15, si sarebbe dovuta svolgere anche la presentazione del libro “Naturopatia e Sport – benessere, performance ed equilibrio psicofisico”, scritto da Marina Denegri e Giusi Baldoni, naturopata ed esperta in tecniche neoalchemiche. Un’iniziativa patrocinata dall’amministrazione comunale e rimasta in disparte fino a quando il canale YouTube Codice Ratzinger non ha sollevato accuse di “gnosticismo” con toni tanto accesi da coinvolgere perfino l’arcivescovo Fabio Dal Cin. Alla fine anche questa iniziativa è sfumata. Nel giro di pochi giorni, insomma, due eventi diversi per natura ma accomunati dallo stesso destino: la sospensione, e un inevitabile imbarazzo.
La reazione
«Quando abbiamo avuto l’idea della mostra abbiamo contattato gli eredi e in attesa di risposta siamo andati avanti con i lavori – spiega il sindaco Moreno Pieroni -. Ora collaboreremo ad un progetto più ampio. Stiamo lavorando insieme per arricchirla e renderla ancora più bella». In serata è arrivata anche la nota ufficiale del Comune: «Care concittadine e cari concittadini, in accordo con gli eredi e l’Archivio Giacomelli, abbiamo deciso di posticipare di alcune settimane la preannunciata mostra…».
Segue il ringraziamento alla famiglia «per la sensibilità e l’attenzione mostrate» e l’impegno a comunicare le nuove date. Quanto alla presentazione del libro, Pieroni precisa che «l’autrice ha preferito spostare l’evento in un’altra sede». Tutto risolto, dunque. O almeno così sembrerebbe.
