di
Vanni Fondi
L’attore lanciato da Mare Fuori protagonista del film scritto e diretto da Luca Miniero. Il regista: «Un affresco degli anni ’80 e delle sue pulsioni culturali»
Eccolo Matteo Paolillo, smessi i panni (ormai stretti) del cattivo di «Mare Fuori» e ora nella parte del buon Gigi D’Alessio in «Solo se canti tu». «Ho perso 10 chili», dice il giovane attore sul set del Grand Hotel Excelsior a Napoli, e in effetti ora è proprio «tale e quale» all’originale, dalla voce da cantante vero, che si ritrova per natura, ai capelli folti e alle basette tagliate alla maniera degli anni ‘80. Anni che con Gigi D’Alessio sono i protagonisti assoluti del film. A confermarlo il regista del biopic, Luca Miniero, che lo ha scritto con Peppe Fiore e Armando Festa.
«Il film – racconta il regista – analizza attraverso la vita di Gigi tutta la positività di una città che stava cambiando dopo il terremoto. Originale, colta e popolare». Una ricerca sociologica che riporta fedelmente agli anni della ripresa post-sisma, quelli delle nuove pulsioni musicali, che vanno da Pino Daniele a Edoardo Bennato allo stesso Gigi D’Alessio, che proprio allora cominciò il suo cammino artistico. E il film, che intende raccontare la giovinezza di D’Alessio, finisce infatti agli albori degli anni ‘90. «Stiamo girando a Napoli da più di un mese – continua Miniero – tra Secondigliano, dove abbiamo ambientato la casa natia di Gigi (i genitori nella finzione sono Cristiana Dell’Anna e Antonio De Matteo) e il Molo Alilauro di Mergellina, il Salone Margherita e la Galleria Umberto, dove abbiamo girato di notte, Salita Betlemme, piazza della Borsa e piazza Dante, dove abbiamo ricreato una bisca dove si giocava a poker. Sta venendo fuori proprio un bel film, “teen”, un affresco di un’epoca che racconta di una persona normale, ma anche molto determinata. Senza esaltazioni. C’è musica e commedia, come nella vita quotidiana di questa città». Tutto corre sul filo del sentimento, della semplicità della vita reale. Segnata fondamentalmente da due eventi: il terremoto e la conseguente rinascita della città, e un altro terremoto, quello di gioia, rappresentato dal primo (e poi dal secondo) scudetto del Napoli.
Sul percorso di D’Alessio si sofferma con piacere il protagonista Paolillo: «Emozionante interpretare la sua giovinezza, un percorso, importante, di fatica e non di successi immediati come si usa ora, da raccontare alle nuove generazioni che pensano che il successo arrivi subito e senza doverselo conquistare. Si deve invece imparare a contare fino a 100 (non a partire da 100), perché poi tornare indietro è difficile». E nel film è chiaro. Il set di questi giorni è dunque all’Excelsior, trasformato nel Transatlantico, anzi nel «Panfilo», locale dove si svolgevano matrimoni musicali gestito da Tony, papà di Carmela, quello che diventerà poi il suocero di Gigi, tra finzione e realtà. A interpretarlo un Massimiliano Gallo in gran forma, con tanto di parrucca bionda neo-melodica e stivaloni alla cowboy, come si usavano in quegli anni. Nella scena, girata e rigirata nei particolari, Gigi-Matteo è aggrappato a un finestrone dell’Excelsior trasformato in «Panfilo» e guarda dentro rapito da chi fa musica, giurando a se stesso che anche lui farà l’artista. Supportato dallo studio, dalla fatica e dal talento che da genio del pianoforte già da adolescente lo portò poi a essere «adottato» da un padre artistico come Mario Merola, che nel film è interpretato da Giovanni Ludeno. Nel cast, ancora, Renato De Simone nella parte di Vincenzo D’Agostino amico di Gigi e suo paroliere. In «Solo se canti tu» (prodotto da Titanus e Pepito con Rai Cinema), non ci sarà il «faro» iniziale della melodia di D’Alessio, ovvero Claudio Baglioni, ma in compenso, pur essendo un biopic e non un doc, comparirà invece Renzo Arbore.
E, sorpresa annunciatissima, ci sarà Gigi D’Alessio, anche se la sua partecipazione è top secret. Lo stesso Gigi che recentemente ha «benedetto» il film: «Vedere la mia storia prendere vita sul grande schermo è un’emozione che non si può spiegare. Matteo saprà cogliere l’anima di quel ragazzo che cantava con il sogno di arrivare al cuore della gente. Questo film non è solo la mia storia, ma quella di chi crede nella musica come forza che cambia la vita».
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12 novembre 2025 ( modifica il 12 novembre 2025 | 19:44)
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