TIM ha rimesso in discussione i rapporti con le sue agenzie per quanto concerne la gestione media degli investimenti pubblicitari. A tal fine, secondo quanto ha ricostruito Engage, la telco italiana ha aperto una gara invitando tutti i principali gruppi pubblicitari del mercato.

Da alcuni anni TIM ha costituito una divisione interna dedicata alla gestione delle attività pubblicitarie sotto la guida della Head of Media Ilaria Lamanuzzi, continuando a collaborare con partner esterni in un’ottica consulenziale. Per quanto riguarda il business offline, l’agenzia di riferimento è Havas Media, al fianco di TIM ormai da diversi anni, mentre per quanto riguarda i media online la società di telecomunicazioni si affida ad iProspect (dentsu) per la consulenza nella pianificazione. Sempre sul fronte digital, le attività di media buying si appoggiano a una infrastruttura tecnologica di Advertising Resource Management fornita da MINT, la tech company specializzata nell’automazione dei processi di pianificazione e acquisto della pubblicità attraverso l’intelligenza artificiale. 

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A quanto risulta ad Engage, alla gara media stanno partecipando diversi gruppi pubblicitari, tra cui Havas e Publicis. Al pitch non starebbe invece prendendo parte Omnicom Media Group. Il billing pubblicitario di TIM dovrebbe ammontare a più di 60 milioni di euro.

Partner creativo di TIM è, da diverso tempo, Havas Milan, agenzia che sarebbe stata confermata quest’anno nell’incarico dopo aver vinto la relativa gara.

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Poste Italiane è diventata il primo azionista di TIM nei primi mesi del 2025, raggiungendo il 24,81% delle azioni ordinarie grazie all’acquisto del 15% da Vivendi, dopo aver già acquisito il 9,81% da Cassa Depositi e Prestiti. L’operazione segna il ritorno di un azionista italiano di riferimento nella principale compagnia telefonica nazionale. Poste Italiane ha definito l’acquisizione strategica, puntando a sinergie nei servizi digitali, finanziari, ICT e mobile, senza superare la soglia che avrebbe obbligato a un’OPA.