Leo è capace di calarsi in qualsiasi personaggio grazie alla Meisner Technique, un metodo di recitazione ideato dall’attore statunitense Sanford Meisner. Molte delle sue performance più iconiche nascono proprio dall’improvvisazione: dalla celebre scena della mano ferita per davvero in Django Unchained, all’aragosta scagliata in The Wolf of Wall Street, fino al furioso monologo davanti allo specchio nella roulotte di C’era una volta a… Hollywood.

Perché sostiene con convinzione le cause ecologiche e umanitarie

Ha donato migliaia di dollari in beneficenza, sostenendo cause che spaziano dai soccorsi in caso di disastri naturali all’istruzione, fino alla tutela delle minoranze etniche. Dal 1998 porta avanti il suo impegno ambientalista con la Leonardo DiCaprio Foundation, mettendo volto e voce al servizio della causa green che, nel 2014, gli è valsa la nomina a Messaggero di Pace dell’Onu.

Perché ha origini italiane (e le rivendica con orgoglio)Leonardo DiCaprio

Peter Fleming Photos/Getty Images

Suo padre, George DiCaprio, fumettista americano i cui nonni paterni, Salvatore DiCaprio e Rosina Cassella, erano originari di Caserta, e sua madre, Irmelin Indenbirken, segretaria legale tedesca, lo chiamarono Leonardo in omaggio all’Annunciazione di Leonardo da Vinci esposta agli Uffizi. Fu lo stesso DiCaprio a raccontare che, secondo la madre, aveva dato il suo primo calcio nel grembo proprio mentre lei osservava il dipinto. Un legame così forte con la propria identità che, all’inizio della carriera, rifiutò categoricamente di adottare un nome d’arte, nonostante il suo agente gli avesse suggerito di presentarsi come «Lenny Williams».

Perchè è l’eterno «poster boy»Leonardo DiCaprio

20th Century Fox/Getty Images