C’è una nuova frontiera nel mondo Apple. Non è un iPhone, non è un Mac, non è nemmeno un visore. È una tasca. Anzi, «La» tasca.
Oggi la Mela ha deciso che il futuro non passa solo per il chip A19 (qui la recensione dei nuovi modelli basati su di esso) o l’intelligenza artificiale generativa, ma anche per il modo in cui portiamo il nostro iPhone. E così è nata iPhone Pocket, l’ultimo accessorio firmato Apple in collaborazione con Issey Miyake, la storica maison giapponese che da decenni mescola design, tecnologia e minimalismo tessile.
Sulla carta, è un’idea semplice: una piccola custodia in tessuto tecnico, elasticizzata, per infilare l’iPhone e – volendo – anche qualche altra cosa tascabile (una carta di credito, una chiave, forse un po’ di autostima dopo averla pagata 250 euro).
Nella realtà, però, è un esperimento di stile, un oggetto che si muove a metà tra il fashion e la filosofia zen di Cupertino: «Una tasca che si indossa». E, naturalmente, una nuova miccia per internet.
La rivoluzione del superfluo
A un primo sguardo, la iPhone Pocket potrebbe sembrare una calza cucina a maglia dall nonna. Oppure una borsa a tracolla in miniatura. E in effetti lo è, almeno nella versione «long strap». Quella «short» invece è pensata per essere portata a mano o agganciata allo zaino
A far discutere, criticare, sorridere e sbalordire i social sono i prezzi, soprattutto se associati a un design (in apparenza) molto semplice: ben 250 euro per la versione lunga e 160 per quella corta.
Otto colori per la versione corta – lemon, mandarin, purple, pink, peacock, sapphire, cinnamon e black – e tre per quella lunga. Tutti selezionati dal design lab di Apple per «armonizzarsi con le tinte dell’attuale gamma iPhone», come si legge nel comunicato ufficiale.
Un’armonia che, a giudicare dalle reazioni online, non ha messo d’accordo proprio tutti, anche a causa dei prezzi monstre.
Su Reddit, qualcuno ha già ribattezzato l’accessorio «iBag», altri l’hanno paragonato a un marsupio «con il logo giusto». Un utente su X ha commentato: «Finalmente Apple ha inventato la tasca. Aspetto il prossimo aggiornamento per la zip».
Ironie a parte, c’è da dire che Apple non è nuova a operazioni simili, dove il design si spinge oltre la funzione. I materiali sono di alta qualità: una maglia 3D lavorata da un unico pezzo di tessuto, elasticizzata e a coste aperte, pensata per adattarsi al contenuto senza deformarsi. È lo stesso approccio con cui Issey Miyake ha trasformato l’abbigliamento in architettura tessile: forme fluide, un pezzo solo, zero sprechi.
Quando Issey Miyake incontrò Steve Jobs
Per capire la logica di questa collaborazione bisogna tornare indietro di qualche decennio, all’inizio degli anni Novanta, quando Steve Jobs decise che i dipendenti Apple dovevano avere una divisa.
Durante un viaggio in Giappone, Jobs visitò la sede della Sony e notò che tutti i lavoratori indossavano una giacca firmata Issey Miyake. Lo stilista aveva creato per l’azienda un uniform concept: funzionale, elegante, un simbolo di appartenenza.
Jobs, conquistato da quell’idea, chiese a Miyake di progettare qualcosa di simile per Apple. Il progetto non andò mai in porto – i dipendenti non erano esattamente entusiasti di vestirsi tutti allo stesso modo – ma tra i due nacque un’amicizia destinata a lasciare un segno.
Fu sempre Miyake a disegnare il celebre dolcevita nero che sarebbe diventato il marchio visivo di Jobs, tanto da accompagnarlo in quasi tutte le sue presentazioni pubbliche.
Quell’indumento, essenziale e sofisticato, raccontava molto della filosofia che univa i due, entrambi scomparsi (Jobs nel 2011, Miyake undici anno dopo, nel 2022): la semplicità come forma di potenza, la riduzione all’essenziale come espressione di stile.
La nuova iPhone Pocket è, in un certo senso, un omaggio a quella visione: minimalismo funzionale, un pezzo di tessuto, un gesto quotidiano che diventa oggetto di design. Solo che, questa volta, il prezzo lo paga il pubblico.
I meme e la cultura dell’ironia
E poi c’è internet, che non perdona. In poche ore dall’annuncio ufficiale, iPhone Pocket è diventata una star dei meme.
Su TikTok, i video mostrano ragazzi che infilano l’iPhone dentro una calza, con la scritta «versione economica da 3 euro». Su Instagram circolano fotomontaggi in cui la tasca Apple viene confusa con una custodia per telecomando, o con un sacchetto per il pane «progettato a Cupertino».
Il tono dominante è quello dell’affettuosa presa in giro: il pubblico sa che Apple è capace di vendere qualunque cosa – purché lucidata a dovere – e si diverte a esasperare il concetto.
Non è solo sarcasmo: è anche una forma di amore ironico, il modo in cui la rete celebra e smonta allo stesso tempo ogni nuova uscita della Mela. Dopo tutto, da anni Apple riesce a rendere desiderabile anche l’ovvio: dalle ruote per il Mac Pro (a 849 euro) al panno per pulire lo schermo (25 euro).
Un universo di accessori estrosi
L’accessorio sarà disponibile dal 14 novembre in otto mercati selezionati, tra cui l’Italia, ma solo in un luogo fisico: l’Apple Store di Piazza Liberty a Milano. Un’esclusiva che trasforma l’acquisto in un piccolo evento. Potrà comunque essere acquistato anche attraverso l’Apple Store online.
Non un semplice gadget, quindi, ma un oggetto quasi da collezione. Ed è proprio questo il punto: la iPhone Pocket non nasce per essere utile a tutti, ma per rappresentare qualcosa.
Come un’opera di design, ha senso soprattutto nel suo significato simbolico: Apple può permettersi di reinventare anche la tasca, e di farla sembrare – per chi la desidera – una piccola rivoluzione.
Peraltro, basta fare una piccola ricerca online per scoprire un vero e proprio universo di accessori particolari che ruotano attorno ad iPhone.
Custodia padella per iPhone 15 Pro Max (colore nero)
È una custodia, ma sembra una padella. Realizzata in TPU, un materiale morbido e flessibile, trasforma l’iPhone in un improbabile strumento da cucina da portare con orgoglio. Il manico sporge come se davvero potessi cuocerci un uovo sopra, e l’effetto è garantito: fa sorridere chi la vede, ma soprattutto protegge lo smartphone con sorprendente efficacia. È l’accessorio perfetto per chi ama l’ironia e non teme le occhiate curiose.
SMALLRIG Kit Video Tutto-in-Uno per Creator
Se la custodia padella è un’esagerazione scherzosa, questo è l’estremo opposto: un arsenale professionale. Realizzato in alluminio, il kit SMALLRIG trasforma l’iPhone in una videocamera da cinema portatile. Include stabilizzatore, impugnature, supporti per microfoni e luci, e un sistema modulare che fa impallidire molte mirrorless. È pensato per creator e videomaker che vogliono girare con leggerezza ma non rinunciare alla qualità. In mano, però, sembra di tenere una macchina da presa più che un telefono. È la dimostrazione che, oggi, il confine tra smartphone e cinepresa è solo questione di accessori.
Ombrelli per telefono (blu e nero)
Sì, esistono davvero. Due piccoli ombrellini con ventosa, che si attaccano al retro del telefono per proteggerlo dal sole o – teoricamente – dalla pioggia. L’idea è tanto assurda quanto irresistibile: un mix di gadget kawaii e ingegno da bazar. Funzionano anche come supporto da tavolo, ma il loro vero valore è nel sorriso che strappano. In rete sono diventati virali per le foto dei telefoni all’ombra, come piccoli turisti in vacanza. Una trovata inutile? Forse. Ma nel grande zoo degli accessori digitali, anche l’inutilità ha il suo fascino.
Elitehood Porta Cellulare da Tavolo
Qui si torna al regno della praticità, anche se con un tocco teatrale. Il supporto Elitehood è una struttura in metallo regolabile in altezza, con braccio lungo 38 cm, pensata per riprese, vlog o call impeccabili. È robusto, elegante e così stabile da sembrare più un cavalletto fotografico che un supporto per telefono. Perfetto per chi registra tutorial o dirette, ma anche per chi vuole avere l’iPhone sempre a un’angolazione perfetta durante le riunioni su Zoom. In un mondo di accessori buffi, questo è l’eroe silenzioso: fa quello che deve, e lo fa bene.
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12 novembre 2025 ( modifica il 12 novembre 2025 | 12:05)
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