A Venezia la famiglia inizia a ricevere messaggi di apprensione e accende il televisore. Valeria risulta irreperibile, il cellulare muto. Le ore passano nella notte più lunga e dolorosa della vita dei Solesin. La conferma ufficiale si avrà solo due giorni dopo, il 15 novembre ma i genitori di Valeria comprendono dal perdurare del silenzio che l’esito sarà il peggiore. Finchè Andrea, fidanzato di Valeria, nella notte telefona al fratello Dario Solesin: la ricercatrice è spirata tra le sue braccia.

La famiglia di Valeria parte subito per Parigi. «Andiamo a riprenderla». Venezia, sua città natale, le tributerà un funerale solenne in piazza San Marco il 24 novembre 2015 alla presenza del Presidente Sergio Mattarella. Sei anno dopo, l’8 settembre 2021 a Parigi nell’ aula costruita appositamente per l’occasione nella Salle des Pas Perdus del Palazzo di Giustizia inizia il processo. Dietro le sbarre, tra gli altri, Salah Abdeslam, unico sopravvissuto all’attacco kamikaze, Il processo, dopo 148 giornate di udienze, si concluderà con l’ergastolo per Abdeslam. Al processo sarà presente Luciana Milani Solesin.

Valeria, sociologa e demografa di formazione, dopo uno scambio interculturale in Quebec, a Trois-Rivieres vicino a Montreal, aveva studiato sociologia a Trento prendendo il doppio diploma a Nantes. Poi si era trasferita a Parigi ed era entrata a far parte nel 2012 all’Institut National d’Etudes Démographiques. Dal 2015 era docente dell’Institut de Demographie de l’Université Paris 1 – Sorbonne (IDUP).

Molti dei suoi lavori sono dedicati all’esame comparativo del ruolo della donna in Francia e in Italia. Esemplari da questo punto di vista un suo studio intitolato Allez les filles, au travail!, pubblicato nel 2013 su Neodemos, nonché i lavori dedicati all’arrivo di un secondo figlio in Italia e in Francia, presentanti nel 2014 e 2015 in occasione di alcuni convegni internazionali.
Alberto Solesin, padre di Valeria ha tenuto un unico discorso pubblico di commemorazione per la figlia durante le esequie ufficiali a San Marco nel 2015 e poi ha scelto di non parlare più. A testimoniare la vita e gli ideali di Valeria è da dieci anni la voce della madre Luciana. Oggi Luciana Solesin parteciperà alla Marche de l’égalité a Parigi in ricordo di Valeria.

In questi dieci anni molte iniziative si sono distinte nel ricordo di Valeria e della tragedia del Bataclàn. Tra queste il Premio Valeria Solesin, istituito dal Forum per la Meritocrazia per sostenere le migliori tesi universitarie che analizzano il ruolo della donna per il progresso economico e sociale del nostro Paese. Nel 2018 l’Università degli Studi di Padova ha deciso di intitolare due aule del Dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata, alla memoria di Giulio Regeni e Valeria Solesin.

E sempre alla memoria di Valeria e di Giulia Cecchettin Ca’ Foscari ha voluto dedicare le cerimonie di laurea tenute l’11 e il 12 novembre in piazza San Marco. Di tratto riservato, Luciana Milani Solesin accetta come un fatto inevitabile i riflettori e il ruolo di testimone. Ma lo fa soprattutto perchè il ricordo di sua figlia Valeria non si offuschi. «Cerco di essere come Valeria mi avrebbe voluto» racconta «non schiacciata dal dolore e dal lutto per la sua perdita: non servirebbe a niente».

Charlie Hebdo, cosa è successo 10 anni fa a Parigi

Nell’attacco del 7 gennaio 2015 alla rivista satirica francese dodici persone, tra cui otto membri della redazione, furono uccise. A colpire furono i fratelli Chérif e Saïd Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad Al-Qaeda

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